Un’azienda nata praticamente dal nulla, con sei soci fondatori e un pugno di dipendenti in un capannone industriale alle porte di una città di provincia. Un’idea, quella di fondare una società dedicata al mondo IT, che era nata soprattutto dalla precedente frequentazione di alcuni dei fondatori con Netscape, realtà nota soprattutto per essere la produttrice del primo funzionale browser web (poi soppiantato in modo “discutibile” da Internet explorer, ma questa è un’altra storia) e che allora era attiva anche in ambito server. Venti anni dopo questa azienda è arrivata davvero lontano, tanto da poter contare su circa 300 dipendenti, un fatturato complessivo di circa 100 milioni di euro e una presenza in sei paesi europei e persino a Dubai, oltre che la copertura di mercati diversificati come quelli dell’IoT, del cloud e della sicurezza.
Stiamo parlando naturalmente di Itway, che proprio ieri ha festeggiato i suoi 20 anni di storia nel cuore della sua città, Ravenna, alla presenza del neo sindaco della città Michele De Pascale, del politologo americano Edward Luttwack e, naturalmente, di Andrea G. Farina, attuale Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo, che era già tra i soci fondatori dell’azienda in quel lontano 4 luglio del 1996. Nel corso del dibattito che ha preceduto i festeggiamenti veri e propri, si è parlato soprattutto di sicurezza e cybersecurity, argomenti che da tempo il distributore è impegnato a portare avanti con i suoi partner, grazie anche ai continui accordi stretti con importanti vendor del settore. Un tema che, come ha messo in luce Luttwack, sta sicuramente crescendo di importanza, ma non abbastanza. Tanto che, secondo il politologo, probabilmente servirà un “fattaccio” paragonabile per gravità all’11 settembre – magari proprio un attentato causato dal cybercrime – per spingere a un livello ragionevole gli investimenti pubblici e privati nella sicurezza informatica.
La posta in gioco è decisamente chiara a Itway, tanto che Farina si è spinto ad affermare che un Paese ha il dovere di difendere adeguatamente le proprie infrastrutture critiche (ferrovie, reti energetiche, ecc) ed ha salutato positivamente l’idea – proposta recentemente dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, – di dare vita anche in Italia a una vera e propria Agenzia nazionale dedicata alla lotta alla cybersecurity. Su questo punto anche il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, ha promesso un forte impegno da parte della nuova amministrazione comunale. Il primo cittadino, in un altro passaggio del suo intervento, si è poi detto orgoglioso di ospitare nel territorio ravennate una realtà imprenditoriale di successo come Itway. Gruppo che, in occasione dei suoi 20 anni, nonostante l’acquisita dimensione internazionale, ha voluto rimarcare in maniera particolare la sua italianità. Farina ad esempio ha ricordato che il nostro Paese in passato non è stato in grado di valorizzare una realtà come Olivetti, che pure aveva acquisito un grande vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti di Oltreoceano, ma che presenta ancora eccellenze in ambito IT.
Una di queste è proprio Itway che, per continuare nel suo percorso di crescita, cercherà di affidarsi in futuro ai migliori talenti, ma con un occhio particolare a quelli di provenienza locale. Un discorso che non è solo patriottico: il caso Safe Harbor, ha rilevato il numero uno del gruppo romagnolo, ha messo in luce come per le aziende e gli utenti italiani sia preferibile che i propri dati siano ospitati all’interno di Data center nazionali ed europei, piuttosto che americani. Anche per una questione di rispetto della privacy, tema su cui Itway promette di prestare tantissima attenzione, vista anche la correlazione con fenomeni come quelli dei Big Data e della stessa sicurezza. Una volta terminato il dibattito, è scattata la festa, nella splendida cornice del Museo D’Arte di Ravenna, per celebrare in maniera consona questi primi 20 anni di Itway.