Cloud ibrido

La sfida del cloud entra nel vivo e HP gioca la carta Helion

Gli orientamenti del mercato hanno portato a individuare nella modalità ibrida la soluzione preferita dalle aziende ed è su questo terreno che si gioca la prima parte del confronto. Con un investimento di un miliardo di dollari in due anni, l’azienda punta decisa ad affermare il nuovo framework costruito intorno alla piattaforma OpenStack, cercando di anticipare le mosse della concorrenza

Pubblicato il 25 Mag 2014

Redazione TechCompany360

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È opinione ormai diffusa, come a breve termine il modello di cloud computing destinato ad affermarsi per primo sia quello ibrido. Un insieme di ragioni, dalla tutela dell’investimento nel proprio data center, alla volontà di mettere alla prova un importante cambiamento nelle architetture IT, passando per tutta la serie di considerazioni legate alla sicurezza, spinge infatti la maggior parte delle decisioni in questa direzione.

La sfida inizia a diventare di quelle importanti ed è arrivato il momento di mettere sul tavolo le proprie carte. Una mossa importante, rivolta anche ad anticipare la concorrenza ed evitare il consolidamento di alcune posizioni, arriva da HP con il lancio di Helion, un portafoglio di soluzioni e servizi cloud pensati per realizzare, gestire e ottimizzare i carichi di lavoro in ambienti IT ibridi. Quanto sia importante la scommessa per l’azienda è dimostrato dall’intenzione di investire un miliardo di dollari nei prossimi due anni per lo sviluppo dell’offerta. Preso atto della volontà diffusa di combinare infrastrutture proprietarie con servizi cloud a consumo, l’intenzione neppure tanto nascosta appare inoltre quella di orientare la crescita degli ambienti cloud tenendo come punto di riferimento la piattaforma opensource OpenStack come alternativa alle soluzioni che vanno per la maggiore, a partire da VMware.

Al momento del lancio infatti, HP metterà a disposizione Helion OpenStack gratuitamente per un periodo limitato, indicativamente fino a giugno. L’obiettivo è consolidare la gestione di tutte le risorse di un cloud ibrido, garantendo flessibilità e risorse di calcolo secondo esigenza. L’offerta prevede inoltre la possibilità di affidarsi a servizi di consulenza e supporto in fase di messa in opera del framework. L’obiettivo finale, è introdurre i potenziali clienti all’offerta di servizi cloud che saranno erogati a livello mondiale attraverso gli oltre venti data center dell’azienda costruiti sulla piattaforma OpenStack. Destinati anch’essi a convergere nell’offerta Helion.

In dettaglio, la proposta prevede OpenStack Edizione Community, subito disponibile come versione gratuita per progetti pilota e carichi di lavoro di produzione di base. Development Platform è invece una Platform-as-a-Service (PaaS) basata sulla piattaforma open source Cloud Foundry, pensata per realizzare, implementare e gestire le applicazioni riducendo i tempi di avvio. Una versione in anteprima verrà rilasciata nel corso dell’anno.

Inoltre, OpenStack Technology Indentification Program, protegge i clienti che utilizzano il codice HP Helion OpenStack da rivendicazioni di violazione della proprietà intellettuale, mentre OpenStack Professional Services è una nuova divisione composta da un team di consulenti, ingegneri e tecnici cloud, pronta per assistere durante le fasi di pianificazione del cloud, realizzazione e messa in opera.

L’offerta HP in ambito cloud intende quindi mettere a segno un salto di qualità. Le nuove soluzioni e i servizi cloud Helion si aggiungono infatti all’attuale portafoglio di cloud computing ibrido che comprende la nuova generazione di CloudSystem per le soluzioni di private cloud, il software Cloud Services Automation per la gestione degli ambienti IT ibridi, l’offerta di cloud privato virtuale gestito, il tutto corredato da una gamma di servizi professionali per il cloud.

Al momento del lancio, non sono ancora state fornite indicazioni più precise sulle tariffe della versione completa e definitiva. L’azienda assicura tuttavia che sarà qualcosa in grado di stravolgere le attuali regole del mercato, abbassando drasticamente il punto di ingresso negli ambienti cloud computing. Per HP, le prospettive di ricavi sono infatti maggiormente legate a tutto quanto vi ruota intorno più che agli strumenti veri e propri.

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