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Microcloud: la nuova azienda dell’era Nadella

La nuvola vale ormai il 60% del giro d’affari della casa di Redmond nel segmento business. Satya Nadella sembra essere riuscito a convertire la rotta del gruppo

Pubblicato il 07 Feb 2017

Gianluigi Torchiani

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Da Microsoft a Microcloud, ha scritto più di un’analista in questi giorni sul web. Il merito è dei numeri del quarto trimestre 2016, che ancora una volta hanno dato ragione alla strategia voluta alcuni anni fa dal Ceo Satya Nadella, che più che sul software tradizionale ha puntato buona parte delle sue carte sulla nuvola. Il colosso di Redmond, infatti, ha messo a segno nell’ultimo bilancio una crescita dei profitti del 4% a 5,2 miliardi di dollari, mentre il giro d’affari è salito dell’1,2% a 24,09 miliardi. Il merito, secondo tutti gli analisti è proprio del cloud o, meglio, del segmento di business che Microsoft ribattezza intelligent cloud, che ha messo a segno un incremento dell’8% a 6,9 miliardi.

In questo più 8% c’è soprattutto l’avanzata dei servizi cloud per le aziende, aumentati addirittura del 93%. Incoraggianti anche i tassi di sviluppo di Office 365, la suite che ha sostanzialmente preso il posto della storica e redditizia Office, che viaggiano a percentuali del +47 per cento nel mondo business e del +22% in quello consumer. In particolare la rivoluzione del cloud sembra ormai pienamente avvenuta nel segmento business, dove il complesso dei prodotti legati alla nuvola vale ormai il 60% del fatturato Microsoft.

A dimostrazione che Nadella è riuscito a scongiurare il pericolo più grande: che le aziende che avevano utilizzato negli anni ottanta, novanta e duemila le suite “fisiche” Microsoft passassero alle soluzioni “cloud” (ad esempio quelle offerte da Google) della concorrenza. Aggiungendoci poi il calibro da 90 di Azure sul campo infrastrutture: qua la distanza da Amazon Web Services, che da sola controlla oltre un terzo del mercato mondiale, è notevole, ma Microsoft si è consolidata come secondo player, davanti a Google e IBM. Un mercato che nel 2017, secondo Canalys, dovrebbe valere quasi 56 miliardi di dollari, il 46% in più rispetto al 2016. Nei prossimi anni, il potenziale cloud di Microsoft dovrebbe essere ulteriormente arricchito dall’integrazione di un servizio come Linkedin.

Secondo le indiscrezioni che circolano in rete in questi giorni, la parola cloud potrebbe fare presto capolino nel marchio Windows. Per la precisione, Microsoft dovrebbe presto presentare un sistema operativo ribattezzato Windows 10 cloud, una versione dell’OS pensata per device entry level che sarà in grado di funzionare soltanto con le app scaricabili da Windows store, riprendendo in parte quello che si era tentato di fare con  Window RT e lanciando una sfida dichiarata ai Chromebook di Google.

A proposito di Windows 10, l’adozione nelle imprese è aumentata nel corso del 2016, ma il 2017 dovrebbe essere l’anno giusto per un ulteriore passo in avanti, con il passaggio di molte grandi imprese. Inoltre, se nel 2016 Microsoft ha ancora in parte scontato la disastrosa avventura nel mondo della telefonia (voluta da Ballmer), nel 2017 dovrebbero invece iniziare ad arrivare i ricavi derivanti dalla vendita delle soluzioni nel mobile (come, ad esempio, Office su iOS e Android). Insomma, la correzione di rotta impressa dal Ceo alla casa di Redmond appare completa e, soprattutto, efficace.

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