«Non bastano i prodotti, non basta il volume e tantomeno bastano i servizi tradizionali. Serve un canale nuovo, un canale a valore che ragiona in ottica di servizi e di “esperienza di utilizzo” non di pure transazioni». Pier Carlo Bruno da oltre 20 anni è saldamente alla guida del “suo” Gruppo 3C, un system integrator che vanta partnership di grandissimo prestigio sul mercato IT e una presenza/capillarità molto importante sul territorio.
Un system integrator da sempre molto concentrato su temi chiave come sicurezza, datacenter e cloud e che, da tempo ha respirato a pieni polmoni il fortissimo vento del cambiamento che tira nelle imprese sul territorio. Un vento fatto si esperienze di utilizzo nuove che vanno in direzione dell’innovazione tecnologica come servizio e sempre meno come prodotto. Un vento che parla chiaro di un cloud computing che mette sotto pressione i datacenter tradizionali in più punti: dallo storage, alla sicurezza, insomma su tutto che ciò che riguarda la gestione dei dati che cambiano coordinate e spesso, sempre con il cloud, si muovono lungo reti difficili di presidiare.
Temi chiave e critici per manager e imprese temi che, non a caso, lo scorso 7 aprile presso la Confindustria di Cuneo hanno chiamato a raccolta oltre 60 imprese “affamate” di conoscenza, spunti e confronto. Un confronto che il Gruppo 3C ha reso particolarmente ricco e denso grazie alla presenza e alla collaborazione di un gruppo perfettamente complementare di vendor e realtà che proprio intorno al cloud e alla gestione delle informazioni stanno costruendo la propria strategia: un distributore come Avnet TS e ancora Cisco, Trend Micro, Veeam e Horus Informatica. Un confronto del quale Digital4Trade ha avuto l’onore di essere media partner.
«Con oggi – ha spiegato Pier Carlo Bruno – si completa la nostra evoluzione in ottica di servizio. Gruppo 3C cambia definitivamente passo per andare in direzione di una offerta di soluzioni consulenziali e cloud senza precedenti. Una evoluzione che riguarda ogni aspetto della nostra impresa, a partire dal logo e dalla nostra grafica. Non poteva essere altrimenti però, le imprese con cui parliamo quotidianamente non hanno competenze e risorse da dedicare a temi chiave come la sicurezza, la gestione del datacenter che deve oggi cambiare forma e dimensione per seguire le necessità non solo degli IT manager ma anche delle lIne of business, del marketing, dei sales…» Figure che non hanno sensibilità tecnologica ma che hanno impatto diretto con il business. Figure che spesso usano e sfruttano i servizi IT e cloud con eccessi di confidenza che determinano gravissime vulnerabilità nei sistemi IT.
«Proprio così – ha raccontato Lara Del Pin, channel manager di Veeam Software – l’avvento del cloud pone inevitabilmente l’accento sulla disponibilità del dato, sul suo stato di salute e sulla necessità di proteggerelo ma, allo stesso tempo, di renderlo disponibile quando serve, dove serve, esattamente quando serve. Gli utenti, prima di essere utenti aziendali, sono delle persone e sono dunque abituati a usare il cloud. Di conseguenza si aspettano di trovare la stessa facilità di accesso alle informazioni che riscontrano nei servizi per uso personale anche quando operano in un contesto aziendale. Questo spinge le aziende a rendere i dati più fluidi e fruibili, ma occorre non dimenticarsi che ne va anche assicurata la sicurezza e la piena disponibilità. Veeam si pone proprio come produttore di tecnologie abilitanti per implementare l’availability dei data center».
Sulla stessa linea ma con approccio complementare anche Raffaella Zilli Channel Account Manager di una società come Trend Micro che proprio sulla sicurezza investe pesante da sempre e che, tra le primissime, ha portato la sua offerta di soluzioni sul cloud e al servizio del cloud. «La sicurezza del dato – ha spiegato Raffaella Zilli – oggi si muove tra tre polarità ben chiare e di diversa intensità: Cryptolocker, l’hybrid cloud e la mobility. Da una parte infatti ci sono gli utenti, le loro abitudini, il loro modo di usare e stare sui social per esempio, il loro modo di condividere informazioni sensibili sul proprio conto e sul conto delle aziende di cui fanno parte. Un modo che facilita e non poco il lavoro di cybercriminali ormai più che attrezzati, finanziati da società criminali e capaci di sferrare attacchi semplici ma ancora oggi tremendamente efficaci con strumenti come crytpolocker. Dall’altra parte invece ci sono le enormi potenzialità che proprio il cloud offre a livello di flessibilità, scalabilità, costo. In mezzo ci sono ambienti ibridi nuovi in cui far coesistere infrastrutture esistenti con nuovi servizi, parco installato con servizi esterni. In mezzo ci sono realtà come Trend Micro che lavora per aumentare la consapevolezza e la cultura dell’utilizzo efficace e controllato di questi strumenti rivoluzionari. Una società che proprio sulla protezione del cloud e dell’affiancamento a realtà come 3C sul territorio i suoi focus principali».
Sicurezza dunque e supporto, un binomio che ormai da tempo è entrato nelle top priorità anche di Cisco che proprio negli ultimi anni ha prodotto una progressione importante in ambito protezione degli ambienti IT proprio come percorso strategico nel coverage completo di tutte le eisgenze e necessitò che ruotano intorno al datacenter. Un focus che proprio all’evento di 3cC Cisco ha voluto ribadire con la presenza diretta di Stefano Volpi, Security Architectural Leader di Cisco Italia (nella foto) e di Fabio Panada, Security Senior System Engineer Cisco Italia. «Per tanto tempo la sicurezza stata vista come un costo – ha spiegato Volpi – oggi è un fattore abilitante del business ed è su quetso fronte che Cisco lavora con una strategia a 360 che negli ultimi anni ha portato anche ad una serie di acquisizioni mirate proprio ad arricchire l’offerta in maniera puntuale. Abbiamo costruito cosi una piattaforma che si distingue molto dal modello classico a silos. Superiamo l’eterogeneità di soluzioni e console, oggi abbiamo una piattaforma unica e completa che permette alle aziende di amministrare dati e strumenti in maniera molto più immediata».
Verso i servizi
Soluzioni dunque, strategie innovative ma anche servizi di nuova generazione per mitigare paure e ansie, proprio come quelli proposti da Stefano Del Terra Sales Area Manager Gruppo 3C e Walter Russo Technical Director di un distributore come Horus. «La sicurezza – ha spiegato Russo – è da sempre tra i mercati più innovativi e sperimentali. Tra i primissimi si è infatti mosso in direzione del cloud e dei servizi gestiti. Noi in questo senso abbiamo sviluppato una declinazione concreta che insiema a 3C sta offrendo importanti vantaggi ai clienti. La piattaforma N-SOC firmata Horus Informatica aiuta infatti realtà come 3C nella proposizione di servizi di gestione IT security a valore aggiunto su clienti esistenti e nuovi. Grazie a N-SOC deleghi la responsabilità e l’onere della gestione dei security device ad un team di esperti e inoltre liberi le tue risorse per le attività strategiche e quelle legate allo sviluppo di nuovi progetti/business».
«Avevamo l’obiettivo di cambiare passo e di segnare un momento di svolta importante per il nostro gruppo con questo evento – ha chiuso il pomeriggio – Pier Carlo Bruno Amministratore Unico Gruppo 3C -, la partecipazione e gli spunti emersi ci convincono della bontà della scelta Per il canale è un momento di svolta, una svolta possibile solo con il supporto di tecnologie e brand innovativi in grado di declinare al meglio le forti sollecitazioni che il cloud sta imprimendo al mercato».