Quando si parla di braccialetti (piuttosto che orologi) elettronici collegati alla Rete e alle diverse funzionalità che tali dispositivi ancora tutti da scoprire possono offrire, si tende a pensare ancora a un mercato di nicchia. Quanto stia invece guadagnando consistenza il settore è l’indicazione principale che emerge dai dati Canalys riferiti al primo trimestre dell’anno. Le stime parlano infatti di 2,7 milioni di unità consegnate su scala mondiale. A far la parte del leone, come prevedibile uno dei pionieri del settore, Fitbit, con una quota prossima alla metà. Più in generale però, la società di ricerche divide il settore in due segmenti, basic e smart. Per entrambi, il principio base è che possano essere indossati autonomamente e non richiedano di essere trasportati, come per esempio è necessario fare con i comuni smartphone. Il primo comprende i dispositivi con un insieme ben definito di funzioni e non possono eseguire applicazioni di terze parti. I sistemi Smart invece, sono dispositivi di più ampio respiro, che possono funzionare da accessori ad altri apparati o in modo autonomo e risultano anche compatibili con applicazioni non proprietarie.
É nel settore Smart che l’azienda californiana Fitbit conferma la propria superiorità, e questo nonostante un recente richiamo legato all’uso di materiali allergenici per il modello Force. Nell’occasione semmai, gli analisti sottolineano come sia stata in grado di gestire al meglio la situazione.
Per il futuro, qualche preoccupazione potrebbe invece arrivare da Jawbone, marchio in rapida crescita, grazie anche ai favori incontrati dal modello UP24 lanciato proprio a inizio 2014. Scende invece la quota di Nike, attualmente al 10%, soprattutto per la maggiore capacità individuata nei diretti concorrenti di offrire prodotti con migliori prestazioni, una distribuzione più efficiente e una migliore integrazione con gli ambienti social legati al fitness, la parte molto rappresentativa dell’utenza. Da migliorare, per quanto riguarda Nike, anche l’integrazione con il Web e la qualità del relativo sito, oltre al supporto multipiattaforma.
Non a caso, la società ha deciso per l’immediato futuro di investire sulla propria comunità di oltre 30 milioni di utenti di Nike+, per promuovere meglio anche i nuovi dispositivi. In particolare, Canalys stima a breve l’annuncio della compatibilità software con i sistemi Apple e un relativo modello di braccialetto elettronico atteso per i prossimi mesi.
Il settore smart si presenta invece maggiormente movimentato grazie a un accentuato dinamismo. Le previsioni sul rilascio di nuovi prodotti vedono una tendenza destinata a durare per tutto il corso dell’anno. In particolare, l’orologio intelligente Pebble Steel, nato attraverso un rivoluzionario sistema di crowdfounding, e la relativa applicazione hanno registrato una crescita di consensi, portando l’azienda a condurre il mercato con una quota del 35%, davanti ai nomi più noti come Sony e Samsung, ferme rispettivamente al 29% e al 23%. Il dato più importante però è da ricercare nel mezzo milione di unità in meno vendute, soprattutto da ricondurre alle strategie Samsung, anche in ottica del lancio del nuovo modello Gear
Nonostante tutto, il settore non riesce ancora a convincere appieno il mondo degli analisti. Per alcuni infatti, orologi e braccialetti elettronici avranno vita breve, ma le opinioni al riguardo non sono uniformi. Canalys stessa infatti si dice convinta delle potenzialità e degli importanti cambiamenti in atto. La rapida evoluzione dei sensori e la possibilità di adattarli meglio alle specifiche applicazioni aprirà presto la strada a soluzioni più apprezzate. In particolare, è attesa una maggiore presenza di Android grazie all’arrivo di nuovi modelli, con LG in prima fila, ma anche Motorola, pronta al ritorno dopo un primo assaggio temporaneo un paio di anni fa.