Un po’ come vuole il famoso detto, alla fine, mentre Apple e Samsung continuano a inseguirsi a suon di annunci, cause e presentazioni faraoniche, quello del terzo in comodo potrebbe essere molto più che un ruolo a sorpresa… Primo brand di smartphone nell’ambitissimo mercato cinese, una strategia fatta di community, social, servizi e e-commerce Xiaomi è una parola con la quale molti operatori faranno bene a prendere confidenza.
Mentre infatti da questa parte del mondo tutti parlano e aspettano il nuovo attesissimo iPhone 6, da Oriente arrivano notizia di una marea montante destinata a cambiare profondamente gli equilibri di uno dei mercati ormai cardine per il mondo Ict.
Stando infatti ai dati diffusi dagli analisti di Canalys, Xiaomi, (brand di telefonia nato solo 4 anni fa in Cina) per la prima volta ha battuto Samsung, in casa sua ovviamente… Con poco meno di 15 milioni di smartphone venduti, ha infatti guadagnato il 14% dell’immenso mercato cinese, mentre Samsung con 13,23 milioni si è attestata al 12%. Nel primo trimestre Samsung era al 18,3% e Xiaomi al 10,7%.
Tanto per avere un ordine di misura, nel Q2 2014, il più grande mercato smart phone al mondo, la Cina continentale, ha rappresentato il 37% delle spedizioni globali – circa 108,5 milioni di unità. Tra i primi cinque vendor in Cina in questo trimestre, tutti tranne uno erano aziende locali. E forse più impressionante, che il successo “home-grown” continua nella top 10, dove otto i venditori erano cinesi.
Gli altri sono Samsung e ovviamente Apple. «In poco più di un anno – racconta Canalys -, Xiaomi, da player di nicchia è diventato il principale fornitore di smart phone nel più grande mercato del mondo, superando Samsung in termini di volume in Q2».
«Questo è un risultato fenomenale per Xiaomi – hanno commentato gli analisti -. Senza dubbio questo è stato aiutato da un calo, temporaneo, nelle prestazioni di Samsung nel corso del trimestre. Ma questa è solo metà della storia. Xiaomi ha eseguito la sua strategia di crescita in volumi e sta fornendo prodotti interessanti in fasce di prezzo aggressive, focalizzandosi principalmente sulle sue funzioni più interessanti, sui servizi software MIUI e su un marketing molto efficace». Il 97% delle spedizioni firmate Xiaomi è avvenuto in Cina ma sull’onda di un simile successo nuovi mercati sono entrati nel mirino per la seconda metà dell’anno: Indonesia, Messico, Russia, Tailandia, Turchia e dunque Europa… «Il suo modello di pricing aggressivo è ottimo – raccontano da Canalys – ma la sfida non è semplice». Ciò che più incuriosisce gli esperti però è capire se il particolare modello di business e marketing riuscirà ad attecchire anche oltre confine.
E-Commerce e community
A prima vista, il peso preponderante della community e del passaparola nel successo di quetso brand fanno subito pensare a Apple… ma c’è di più. Il cuore è infatti la community, sono le migliaia di persone convolte su Facebook (oltre 500mila), Twitter… Un mare magnum di appassionati che, come racconta anche lastampa.it, segnala migliorie e malfunzionamenti, realizza temi per la piattaforma MIUI o localizza il sistema operativo nei paesi fuori dalla Cina. Ed è questo l’elemento differenziante forse più forte rispetto a Apple. Più che i gioielli hardware (prodotti anche loro dalla Foxconn e venduti a prezzi molto aggressivi) sono i servizi e il software a mietere appassionati e seguaci che indicano questi prodotti come i migliori, o quasi, smartphone su Android. Non solo, altro cardine del progetto è il go to market. Unico e solo passaggio è il Web. L’e-commerce è il cuore pulsante e solo e soltanto di li si passa… Non a caso, proprio Xiaomi viene indicato come il terzo sito di e-commerce in Cina. Gli investimenti più grandi vengono fatti dunque sulla logistica e sul servizio post vendita… Ora la scommessa europea. Una scommessa ambiziosa e difficile secondo molti analisti, dubbiosi sulla reale capacità di esportazione di un simile modello… La sensazione forte però è che mai come in questo momento nulla in un mercato così strategico sia scontato, soprattutto quando di mezzo c’è un motore che da quattro anni macina record a pieni giri…
I dati mondiali
Chiusura sui dati complessivi del mercato smartphone. In tutto il mondo, 292.400.000 telefoni intelligenti sono stati venduti nel Q2 2014, che rappresentano una crescita del 5% rispetto al primo trimestre. Nonostante le sfide in Cina, Samsung ha mantenuto la sua leadership mondiale con una quota del 26%, anche se si tratta della più bassa quota globale in due anni e mezzo (32% nel Q2 2013 e 31% nel 1 ° trimestre 2014). La casa coreana è rimasta comunque davanti ad Apple (12%), Huawei (7%) e Lenovo (5%). La forte performance nazionale di Xiaomi ha portato a completare la top five mondiale con una quota del 5%.
Da segnalare una solida performance di Motorola, aiutata soprattutto dal successo del Moto G. La multinazionale raggiunge il decimo posto della classifica mondiale con una quota del 3%.