Come sta Twitter, al di là del successo di Periscope? La domanda è lecita, visto che nei mesi scorsi il popolare social network ha registrato sì un miglioramento dei ricavi ma anche un rallentamento delle iscrizioni, che secondo alcuni sarebbero addirittura in calo. Non è dello stesso avviso Marta Valsecchi, responsabile dell’Osservatorio Mobile & Apps Economy della School of Management del Politecnico di Milano: « Non è vero che Twitter sta perdendo utenti. A noi risulta che il numero complessivo degli utenti non sia mai diminuito, ma abbia rallentato la propria crescita. Twitter ha chiuso il 2014 con 288 milioni di utenti attivi/mese. Nell’ultimo trimestre, la crescita degli utenti Twitter è stata solo di 4 milioni, pari a circa l’1,5%, una percentuale più bassa rispetto ai trimestri precedente. Vero è che Instagram ha già superato Twitter per numero di utenti. Twitter è stato lanciato nel 2006 e dopo 9 anni non è ancora arrivato a 300 milioni di utenti (quota raggiunta da Instagram). Non solo: Instagram è arrivato a 300 milioni di utenti in 4 anni; lo stesso Facebook ci ha messo più tempo (Facebook infatti ha superato quota 300 milioni di utenti dopo 5 anni dal lancio) ». Secondo Valsecchi, Instagram beneficia dello stato di diffusione del mobile molto più forte e anche della possibilità di condividere contenuti sfruttando la stessa piattaforma di Facebook. Inoltre Instagram, come Facebook, è un media più generalista rispetto a Twitter ed è anche interamente basato sulla componente UGC e di condivisione di amici, mentre Twitter unisce alla componente social una componente di contenuto/informativa.
Esiste poi un aspetto geografico di non poco conto: «Twitter è molto concentrato negli USA, rispetto a Facebook. Gli utenti Twitter statunitensi sono, infatti, il 22% del totale; mentre quelli Facebook il 15%. Se guardiamo poi al numero di timeline views, le visite dagli Stati Uniti sono il 37% del totale, il che significa che gli utenti statunitensi sono molto più attivi degli altri su Twitter. Infine, se guardiamo alle revenue, il peso del mercato statunitense aumenta ancora di più, arrivando al 64% del totale. Quindi meno di un quarto degli utenti Twitter genera quasi due terzi delle revenue. Se confrontiamo questi dati con quelli di Facebook, il peso del mercato advertising americano (US+Canada) di Facebook è pari al 47%. Quindi una delle sfide di Twitter è sicuramente cercare di monetizzare di più gli utenti al di fuori del contesto americano e stimolare l’engagement dei propri utenti non americani», spiega la responsabile dell’Osservatorio.
Secondo cui, inoltre, la compagnia al momento continua a monetizzare meno di Facebook per ogni singolo utente, anche se i valori sono in continua crescita. Quindi la sfida è riuscire a valorizzare di più i propri utenti, attraverso ad esempio i meccanismi di profilazione dell’audience (elemento chiave anche di Facebook). « Un altro trend da sfruttare è il legame con gli investimenti in tv, visto l’altissimo utilizzo dei social media mentre si guardano i programmi. Il terzo filone riguarda i formati e, in particolare, l’ottimizzazione dell’efficacia dei formati per massimizzare le performance e i ritorni degli investimenti pubblicitari (considerando che Twitter ha meno opzioni per come è attualmente progettato rispetto a Facebook o Instagram nello spaziare verso formati più impattanti come i video) », conclude Valsecchi.
In attesa di questi aggiustamenti, la piattaforma social può godere del successo di Periscope, la nuova applicazione di Twitter (in realtà preesistente, acquistata a inizio di marzo) che serve a trasmettere in diretta le riprese video fatta con il proprio smartphone. Una modalità che ha catturato l’interesse degli utenti del web, nonostante l’app per il momento sia disponibile soltanto per i possessori di Iphone.