Dopo giorni, anzi mesi (come avevamo raccontato tempo fa), di rumors, arriva la conferma ufficiale: Dell torna in Borsa dopo l’addio del 2013 e le numerose affermazioni in senso contrario del Ceo e fondatore Michael Dell lungo tutti questi anni. In buona sostanza, Dell Technologies ha confermato di aver raggiunto un accordo per riportare la società nel New York Stock Exchange come parte di uno swap di azioni Dell con il listino DVMT di VMware, servito a sua volta a finanziare l’operazione Dell-EMC. Al di là dei dettagli squisitamente tecnici e finanziari, l’accordo, che è stato approvato dai consigli di amministrazione di Dell e VMware domenica sera, semplifica la struttura azionaria del gruppo e della sua controllata quotata in borsa. Ma soprattutto, segna anche il ritorno del gruppo sui mercati pubblici. Sostanzialmente, però, non appare in discussione il controllo dell’intera compagine societaria da parte di Michael Dell, che dovrebbe dunque continuare a tirare le fila. Anche perchè, dopo l’operazione, gli investitori dovrebbero controllare una quota limitata, compresa tra il 20 e il 31% di Dell Technologies. Al fianco del Ceo resterà anche il colosso del private equity Silver Lake, che ha giocato un ruolo chiave nella costosissima e complicatissima acquisizione di EMC.
“Sono orgoglioso di guidare questa grande azienda nel suo prossimo capitolo mentre continuiamo ad evolvere e crescere a vantaggio dei nostri clienti, partner, investitori e membri del team. La crescita senza precedenti dei dati sta alimentando l’era digitale dell’IT, la sicurezza e le trasformazioni della forza lavoro dei nostri clienti. Rimango profondamente impegnato in questa azienda e lavorerò con il nostro team di livello mondiale per costruire un valore a lungo termine per le tecnologie e il business di Dell”, ha affermato Michael Dell nelle sue dichiarazioni di rito. Al di là di queste frasi, però, è evidente che il peso dei debiti ha influito sulle scelte del management, così come le ragioni di natura fiscale che sconsigliavano il mantenimento dell’attuale assetto societario. Resterà ovviamente va vedere come i nuovi investitori riusciranno a incidere nelle strategie societarie del gruppo, eventualità che fino a poco tempo fa non era certo apprezzata dal Ceo.