Dopo i numeri record vantati da Facebook nei giorni scorsi (superata quota un miliardo di utenti) è ora la volta della sua controllata WhatsApp, il popolarissimo servizio di messaggistica istantanea. Secondo quanto reso noto da uno dei fondatori della società Jan Koum, in un post pubblicato ovviamente su Facebook, è stato infatti tagliato il traguardo dei 900 milioni di utenti attivi. Un risultato raggiunto di corsa, se si conta che gli 800 milioni di utenti erano stati traguardati lo scorso aprile. Tanto che tutte le previsioni danno per scontato il miliardo di utenti all’inizio del 2016. Gli attuali numeri, tra l’altro, sono stati raggiunti grazie al successo di Android: oltre il 70% degli utenti della app utilizza infatti telefoni equipaggiati con questo sistema operativo. Sul servizio di messaggistica, comunque, aleggia la solita e inevitabile domanda: quando e come WhatsApp comincerà a produrre utili? Perchè sinora WhatsApp ha prodotto – da un punto di vista finanziario – soltanto perdite e anche piuttosto consistenti, nell’ordine di centinaia di milioni di dollari l’anno. E la situazione non sembra essersi raddrizzata particolarmente con l’acquisizione da parte di Facebook nel 2014.
Nei mesi scorsi Zuckerberg in persona aveva evidenziato come, una volta raggiunta quota un miliardo di utenti, ci fossero tantissime opportunità per rendere monetizzabile il servizio. Il problema, però, è che non è ancora chiaro come, dal momento che WhatsApp continua a non dare spazio né a pubblicità né a giochi. Certo, ormai gli utenti non possono più dilazionare il pagamento di un dollaro l’anno, ma appare difficile che il business della compagnia possa basarsi in futuro soltanto su questo. Probabilmente ci sarà, prima o poi, una qualche forma d’integrazione con la piattaforma Messenger, che Facebook non pare assolutamente intenzionata a dismettere, come conferma il recente annuncio dell’assistente virtuale “M”. Pur senza intasare gli utenti di giochi e pubblicità, WhatsApp potrebbe essere utile per rendere disponibili alle centinaia di milioni di utenti via web e mobile altri tipi di servizi, magari più evoluti. Che però, probabilmente, sono ancora allo studio degli ingegneri e dei marketing manager Facebook.