Mercato

Italian Tech Landscape: una mappa del mercato dei software in Italia

Realizzato da Software Italiani con AssoSoftware e Cerpem, l’Italian Tech Landscape offre un’analisi dettagliata del mercato dei software italiani, evidenziando l’importanza del settore per l’economia nazionale e le sue potenzialità future

Pubblicato il 22 Feb 2024

Italian Tech Landscape

Il mercato dei software in Italia vale quasi 3,5 miliardi di euro ed impiega più di 23.000 dipendenti. Queste le principali evidenze emerse dall’Italian Tech Landscape, il primo studio sulle soluzioni software made in Italy, realizzato da Software Italiani con AssoSoftware e Cerpem. La Lombardia è la prima Regione del Paese per presenza di software house nostrane (36,6% del totale), per loro fatturato (41,7%) e per numero di dipendenti (35%). Segue l’Emilia-Romagna. Numeri incoraggianti anche per le Start-up del software italiane, che raggiungono un fatturato complessivo di 172 milioni di euro, occupando 1.652 persone.

L’industria del software in Italia oggetto di un’analisi pionieristica

Italian Tech Landscape è il nome del progetto frutto dell’intuizione dell’imprenditore Max Brigida, fondatore dell’ecosistema Software Italiani – ecosistema di iniziative volte ad incentivare l’uso dei software
sviluppati in Italia e creare un Made in Italy tecnologico -, ed è stato realizzato grazie al patrocinio di AssoSoftware, alla collaborazione con Cerpem (Centro Ricerche per il Mezzogiorno) e all’apporto di attori chiave nel campo della tecnologia come TeamSystem. L’obiettivo principale era quello di fornire una panoramica dettagliata del mercato dei software prodotti in Italia.

Con questa premessa, lo studio ha catalogato più di 1.500 software made in Italy in 16 macrocategorie diverse. I risultati mostrano che le aziende italiane specializzate nella produzione di software generano un fatturato complessivo di 3,48 miliardi di euro, con una media per impresa pari a 6,78 milioni di euro e un impatto sul PIL nazionale dello 0,18%. Inoltre, queste software house impiegano complessivamente 23.109 persone, con una media di 42 dipendenti per ciascuna entità.

Software made in Italy: categorie e distribuzione territoriale

Tra le categorie identificate, i software gestionali rappresentano la fetta più consistente in termini numerici (40,2% del totale), seguiti dai servizi (15,7%), dal Martech (15,2%), dalle HR (9,8%) e dai software ERP (6%). Nonostante le enormi potenzialità intrinseche dei software basati sull’Intelligenza Artificiale si registra ancora un modesto 3,6% per questo settore, dovuto principalmente alla difficoltà di accesso a queste soluzioni per le micro, piccole e medie imprese, sia in termini di investimento iniziale che di competenze necessarie.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica, la Lombardia si posiziona al primo posto con il 36,6% dei software italiani sviluppati nella regione. Seguono Piemonte (11,1%), Emilia-Romagna (9,4%), Veneto (8,3%), Toscana (7,3%) e Lazio (5%). La Lombardia detiene anche il primato per fatturato complessivo e numero di dipendenti con 1.451 milioni di euro generati dalle sue aziende del software (41,7% del totale nazionale) e con 8.091 dipendenti (35%). L’Emilia-Romagna si aggiudica il secondo posto in entrambi i casi con un fatturato complessivo di 401 milioni di euro e 2.639 dipendenti. Umbria (343 milioni di euro) e Toscana (2.047 dipendenti) occupano rispettivamente il terzo posto.

Il futuro del Tech italiano nelle mani delle Startup

Un’altra evidenza che emerge dall’Italian Tech Landscape è che si tratta per la maggior parte di soluzioni “giovani”: il 58% è sul mercato da meno di 5 anni, mentre solo il 16% ha fra i 5 e i 10 anni, il 18% ha fra i 10 e i 25 anni e il 4% raggiunge il record di longevità di più di 25 anni.

Incoraggianti i numeri anche per quel che riguarda le Start-up italiane del software, che raggiungono un fatturato complessivo di 172 milioni di euro (1,36 mln € in media), occupando 1.652 persone (12 dipendenti in media).

Max Brigida, Founder di Software Italiani
Max Brigida, Founder di Software Italiani

La tecnologia e l’innovazione saranno i motori della crescita del prossimo secolo e trascurarli sarebbe un grave errore” – ha dichiarato Max Brigida, Founder di Software Italiani e ideatore del progetto – “La crescita del mondo Start-up evidenziata nello studio rappresenta il momento del mercato italiano, propenso alla crescita, con talenti e soluzioni all’avanguardia che ci assicurano che il futuro del Tech italiano sarà in buone mani. Sebbene le grandi realtà facciano da traino, infatti, le Start-up sono quelle che ‘aggiungono benzina’. Se vogliamo crescere, anche rispetto agli altri Paesi d’Europa e del Mondo, dobbiamo creare ecosistemi con iniziative che si retro-alimentino fra loro, facendo sistema per sostenere sempre più queste realtà e tutto l’ecosistema del software Made in Italy”.

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