I device mobili sono ormai la modalità preferita dalla stragrande maggioranza degli utenti per reperire informazioni di qualsiasi natura. Un comportamento che si traduce in una grande opportunità per tutte le organizzazioni che, nel momento in cui entrano in diretto contatto con dei potenziali clienti/utenti, possono offrire una serie di servizi in grado di migliorare la customer experience e, dunque, ampliare le opportunità di contatto e di business. La chiave per offrire questi servizi risiede naturalmente in un’infrastruttura di rete che – tramite il Wi-fi – sia capace di supportare al meglio lo sviluppo di tali servizi: è su questo specifico punto che si sta concentrando, in particolare, l’attività di Aruba, la società di HPE dedicata al mondo del networking. Come racconta a Digital4Trade Stefano Brioschi, Category Manager di Aruba, «Ci stiamo muovendo per avere un portfolio che sia a 360° e flessibile, con al centro il device mobile. La nostra strategia è infatti quella di rendere i nostri partner capaci di sviluppare una serie di servizi a beneficio dei loro utenti finali. Gli ambiti di applicazione sono ovviamente i più diversi: il mondo dell’Hospitality, la sanità, i grandi centri commerciali, l’education, i trasporti, ecc».
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Aruba HPE a servizio del mobile engagement
Ancora oggi molto spesso gli utenti che si trovano all’interno di questi ambienti devono affidarsi – nel migliore dei casi -a strumenti cartacei, oppure alla totale assenza di informazioni. L’infrastruttura Aruba consente invece di lavorare in un’ottica di mobile engagement e push notifications: nel momento in cui un utente che usufruisce della rete Wi-Fi aziendale si trova all’interno di una determinata area, è possibile “ingaggiarlo”, inviando al suo device dei messaggi o delle indicazioni che possono rivelarsi preziose. Un caso di successo implementato da Aruba è quello relativo alle navi da crociera: oltre alla copertura Wi-Fi, la geolocalizzazione assicurata dall’infrastruttura di rete consente agli ospiti di spostarsi su navi lunghe oltre 300 metri con una precisione di 5 metri, oppure di beneficiare di servizi di kids finding, cioè per il controllo remoto dei bambini, o ancora di utilizzare il proprio device per effettuare il check-in con il proprio dispositivo mobile, prenotare escursioni, i posti a sedere per spettacoli, il tavolo al ristorante, ecc. Particolarmente importanti appaiono le prospettive anche per il mondo retail: gli addetti alle vendite possono coinvolgere i clienti e influenzarne gli acquisti operando con tablet connessi alla rete Wi-Fi, che possono anche funzionare da POS svincolati dai registratori di cassa, quindi in maniera molto più agile ed efficace. Ovviamente, Aruba presenta delle soluzioni che aiutano le aziende utenti a recuperare i preziosi dati profilati resi disponibili dalle interazioni dell’utente.
Aruba HPE: così si costruisce Industria 4.0
Senza dimenticare, naturalmente, l’ambito industriale: le soluzioni Aruba si prestano per risolvere a monte problematiche collegate alla trasformazione digitale delle imprese industriali. La tecnologia ClearPass Onboard, per esempio, supporta un’ampia gamma di metodi di autenticazione, per attivare in modo sicuro diversi dispositivi. La soluzione integra un servizio di profilazione, che può classificare gli oggetti connessi alla rete, mentre le capacità di analisi e monitoraggio del traffico consentono di individuare anomalie di comportamento di ogni singolo oggetto o sistema, isolandolo o rimuovendolo in caso di necessità. «Si tratta di un settore verticale molto importante per noi, tanto che su questo fronte abbiamo sviluppato delle partnership rilevanti con aziende specializzate nel mondo IoT come Siemens», puntualizza Brioschi.
Aruba HPE: la sicurezza al centro
Punto fondamentale che sta alla base dell’intera infrastruttura Aruba è, naturalmente la sicurezza stessa della rete: «Se non si conosce con esattezza chi si connette alla rete si ha immediatamente un problema, perché è sempre possibile avere a che fare con dei cybercriminali che abbiano l’interesse a sottrarre dati o a provocare danni. Uno dei temi più decisivi è dunque il trattamento dell’onboarding del device: se si consente l’ingresso di qualunque cosa nella propria rete, è inevitabile che prima o poi si presentino dei problemi, di performance e non solo. In questo momento dunque, la nostra attenzione alla sicurezza si concentra soprattutto su Clearpass, la nostra piattaforma software che gestisce l’onboarding del device, applicandovi le relative policies e, dunque, assicurando la giusta dose di sicurezza. Ad esempio tramite il nostro servizio IntroSpect User and Entity Behavior Analytics (UEBA), riusciamo a individuare cambiamenti nel comportamento degli utenti, che spesso indicano attacchi interni che hanno eluso le difese perimetrali. Non a caso stiamo lavorando moltissimo per far percepire Aruba anche come un vendor di sicurezza, dal momento che sino ad oggi siamo stati conosciuti soprattutto per la nostra expertise nel wi-fi e nello switch. Abbiamo sicuramente riscontrato molto interesse su questo aspetto da parte dei nostri potenziali clienti».
Aruba HPE: il ruolo dell’ecosistema
Nella strategia complessiva di Aruba HPE gioca un ruolo naturalmente estremamente importante l’ecosistema dei partner che, proprio per i mercati affrontati dal vendor, va ben oltre i semplici esperti di infrastrutture e networking. Anzi è evidente che la strategia di abilitare servizi in settori di mercato così complessi e delicati, non può che passare dal lavoro di operatori capaci di integrare le reti con il resto dell’apparato IT (e nel mondo industriale anche con quello OT). Un aiuto arriva anche dal distributore Tech Data, che oltre all’aspetto logistico, riveste un ruolo fondamentale nell’evangelizzazione presso il canale delle nuove soluzioni messe a punte dal vendor. «Aruba in questo momento si affaccia sul mercato con un ecosistema molto esteso. Possiamo essere interessanti per gli sviluppatori di applicazioni, a cui manca l’expertise sulla parte infrastrutturale. Collaboriamo tantissimo anche con aziende di sicurezza, come Palo Alto e Check Point, che possono interfacciarci con il nostro ClearPass. Più riusciamo a far interagire i nostri partner tra di loro, tanto migliori sono i risultati per i nostri clienti finali».
Per il futuro la strategia di Aruba HPE è chiara: «Da un lato vogliamo crescere nel mercato della mobility a 360 gradi, dunque con chiunque abbia a che fare con utilizzatori di device mobili. Il secondo è fare leva sulla bontà dei nostri prodotti e dei nostri nuovi protocolli, che permettono di assicurare una maggiore capacità di banda e supportare molti più device nello stesso ambiente. Quest’ultima, tra l’altro, è la maggiore evoluzione che il mondo Wi-fi ha conosciuto nell’ultimo biennio e che Aruba è stata in grado di assicurare appieno. Cerchiamo insomma di proporre una soluzione eccellente che permetta al cliente di offrire i servizi che preferisce, in modo semplice e veloce», conclude Brioschi.