Strategie

BlackBerry, vicino il lancio di un device con sistema operativo Android

Intanto la società canadese ha annunciato l’acquisizione di Good Technology, per un investimento di 450 milioni di euro

Pubblicato il 04 Set 2015

Gianluigi Torchiani

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John Chen, Ceo BlackBerry

Nei mesi scorsi erano circolate moltissime voci sulla possibile acquisizione di Blackberry, nome storico della telefonia mobile, da parte di Samsung o di altre compagnie. Più di recente si è persino parlato di un possibile interessamento da parte di Apple. Infatti, nonostante, la perdita di egemonia nel comparto telefonico a tutto favore di Android e iOs, Blackberry resta un nome potenzialmente appetibile, perché può vantare sofware e soluzioni di grande qualità, soprattutto sul versante sicurezza. Per il momento, però, l’azienda ha respinto le avance e tira avanti per la sua strategia, che tra l’altro non prevede l’addio all’hardware.

Non solo: nelle scorse ore è arrivata la notizia dall’acquisto da parte della società canadese di Good Technology, società specializzata in servizi sulla sicurezza in mobilità. Come a voler rafforzare ulteriormente le proprie competenze in un ambito in cui la società guidata da John Chen è storicamente forte, a un prezzo, tra l’altro, non certo basso: 425 milioni di dollari in contanti, a testimonianza di una cera disponibilità di cassa. Il gruppo canadese prevede di realizzare circa 160 milioni di dollari in ricavi da Good Technology già entro il primo anno dal perfezionamento dell’operazione.

Oltre a questa operazione finanziaria, il nome della ex Rim è tornato a circolare per via delle voci, sempre più insistenti, che vogliono imminente il lancio di uno smartphone Blackberry equipaggiato con il sistema operativo Android. Ovvero proprio l’OS più diffuso al mondo e in dotazione ai telefoni della stessa Samsung, ossia la società che probabilmente è andata più vicina all’acquisto dell’azienda canadese. Blackberry Venice, questo il nome del device, potrebbe contare così sul vasto ecosistema di app Android, affiancata dalla suite Blackberry per la produttività e dalla caratteristica tipica di casa, ossia la tastiera fisica. Un segnale ulteriore di come, insomma, il destino della ex numero uno della telefonia mobile, sia probabilmente legato a doppio filo a quello della galassia Google.

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