È il primo Channel Partner Summit in digitale quello che Cisco ha dedicato recentemente ai propri partner di tutto il mondo. L’evento che altrimenti, tradizionalmente, il vendor organizzava ogni anno negli States per incontrare il canale in rappresentanza di ogni country, per ovvi motivi legati alla sicurezza sanitaria imposta dalla pandemia da Covid, si è tenuto quest’anno in streaming, coinvolgendo 13.000 partner provenienti da 157 Paesi.
Un’edizione “speciale” nella forma, ma anche nei contenuti, puntando essenzialmente a un nuovo partner program che porti a una semplificazione radicale nei rapporti di collaborazione tra Cisco e il proprio canale, ottimizzando l’accesso alle risorse per il supporto al business e stimolando quel ruolo di advisor che i partner devono avere in un momento in cui i clienti necessitano di una guida per la loro, ormai vitale, trasformazione digitale e verso il cloud.
Indice degli argomenti
La centralità del canale. Oggi più che mai
«Dobbiamo aumentare la capacità per i nostri partner di collaborare con Cisco – ha dichiarato Elisabeth De Dobbeleer, VP Partner Organisation di Cisco EMEAR -. I partner sono, oggi più che mai, indispensabili per portare sul mercato il nostro messaggio, ma devono essere dotati di tutti gli skill necessari. E in questa circostanza dettata dall’emergenza planetaria, diventa ancora più fondamentale il loro intervento, il che rende questo Partner Summit il più importante meeting di sempre».
Uno stretto rapporto che si basa ovviamente su una reciproca, crescente, fiducia tra il vendor e i propri partner, ai quali viene chiesto di camminare insieme, nella stessa direzione, per supportare i clienti in quella trasformazione sull’efficienza che stanno vivendo, dando loro un concreto aiuto al cambiamento, basato sulle tecnologie abilitanti di Cisco.
Accompagnare i clienti nel percorso di trasformazione
«I clienti chiedono di cambiare, e i nostri partner ci chiedono come possono utilizzare al meglio le nostre tecnologie per aiutarli in questa transizione – riprende De Dobbeleer -. Tecnologie che abilitano i partner ai managed service, basandosi sul nostro vasto portfolio e sulle nostre architetture. Tecnologie che mettono in grado il canale di aiutare i clienti a rispondere in maniera adeguata e ad adattarsi ai cambiamenti che il mercato sta stimolando e vivendo, di aiutarli ad accelerare la loro adozione del cloud per una rapida trasformazione digitale, e di trasformare i modelli operativi attraverso delle piattaforme che siano flessibili».
E proprio in questa direzione Cisco vuole indirizzare il proprio canale, dando risposte attraverso il nuovo Partner Program che semplifica il rapporto con il vendor, concentrando in uno solo i vari programmi precedentemente distinti, e puntando a un supporto flessibile in base alle diverse esigenze e dando ampio spazio all’offerta di servizio e consulenza, una richiesta che l’attuale emergenza pandemica ha fatto esplodere.
Un Partner Program che riserva a ogni categoria di partner specifiche abilitazioni per il miglioramento del proprio business e che sarà reso disponibile nel corso del prossimo anno.
Integrator, Provider, Developer, Advisor. I 4 ruoli per i partner
Quattro i diversi pacchetti chiave, in modo da rispondere alle differenti esigenze dei diversi ruoli che un partner può interpretare: Integrator, Provider, Developer, Advisor, nella logica di un adattamento flessibile dei nuovi paradigmi alle competenze ed esperienze già acquisite in passato dai partner attuali, valorizzando tutte le attività di consulenza e di valore che vengono aggiunte alla vendita di prodotto.
Ai ruoli di Integrator e di Provider viene richiesta la specializzazione Customer Experience, obbligatoria per potere ottenere la qualifica di Gold Integrator e, presto, anche per quella di Gold Provider. Per i Developer aumenteranno gli incentivi e gli strumenti per il co-marketing e il co-selling come anche il supporto per le varie fasi dello sviluppo, mentre per il ruolo di Advisor ci sarà un riconoscimento sia dell’impatto del proprio ruolo consulenziale nello viluppo del business, ma anche la possibilità di avere il “bollino“ Cisco a riconoscimento di tale attività e dei fondi dedicati.
Con PXP, una piattaforma per l’accesso semplificato alle risorse a supporto
Per agevolare l’accesso a tutte le informazioni necessarie per svolgere i diversi ruoli sul mercato, Cisco ha poi attivato una piattaforma digitale per la condivisione delle informazioni, strumenti, applicazioni e marketing, insomma tutte le risorse utili per lo sviluppo del business dei propri partner. Il suo nome si abbrevia in PXP, che sta per Partner Experience Platform, una piattaforma interamente digitale che fornisce gli strumenti utili ai partner per accompagnare i propri clienti verso una trasformazione del loro business. Al suo interno, grazie alla semplificazione degli accessi e della fruizione, i partner possono trovare da un unico punto d’accesso, un centinaio di strumenti utili al proprio business, una velocizzazione nei contatti tra partner e Cisco grazie all’agevolazione nell’iscrizione ai programmi. Ma la piattaforma, che sarà disponibile già alla fine di questo mese, dispone anche di informazioni consulenziali per la crescita del proprio canale e come ottimizzare gli incentivi messi a loro disposizione.
Sicurezza e applicazioni accelerano la strada verso il cloud
Sulle novità dal punto di vista tecnologico, di interesse per il canale, è intervenuto Gordon Thomson, VP Technology acceleration di Cisco EMEAR, che ha esordito osservando che «L’esperienza che trasmettiamo nei confronti dei clienti e dei partner con le nostre applicazioni, è oggi più importante che mai, e per questo motivo non bisogna ritardare in nessun modo quel processo di trasformazione che in maniera sempre più pressante il mercato ci chiede. Le applicazioni ormai non sono più le stesse, ma rappresentano un insieme di microservizi. Il che si traduce in grandi opportunità per i nostri partner che saranno in grado di accompagnare le aziende nel loro cloud journey attraverso le applicazioni. Per questo motivo è necessario attivare una vera e propria cloud orchestration e stimolare lo sviluppo e la modernizzazione delle applicazioni ovunque, tenendo, ovviamente, come paradigma trasversale, la Sicurezza, intesa come zero trust».
A tal proposito, Cisco ribadisce il proprio impegno negli investimenti per la protezione, ponendo l’accento sulla propria piattaforma per la sicurezza in cloud SecureX, presentata in giugno e che oggi comprende miglioramenti riguardo la semplicità, visibilità e automazione per ogni prodotto di Cisco Security e nelle infrastrutture di terzi. Una piattaforma infrastrutturale agile in grado di gestire tutta la famiglia di prodotti security, i WAN device e i dispositivi IoT.
«SecureX è una piattaforma che integra management, identificazione dei worker, dei device, ed è in grado di gestire i workload, nella logica del vero zero trust» afferma Thomson, che illustra, inoltre, una serie di strumenti per l’automazione nella gestione dei multicloud ma anche per semplificare le operazioni IT nei data center fisici, consentendo di spostare le applicazioni in qualsiasi infrastruttura cloud. Su questi temi intervengono le innovazioni della
Cisco Intersight e la Nexus Dashboard, votate all’automazione. Cisco Identity Services Engine, consente invece di semplificare l’accesso alla rete su ogni dominio. Infine, sul fronte collaboration a distanza, Cisco ha presentato nuove soluzioni Webex indirizzate alla Pubblica Amministrazione, tra queste, Cisco Webex Legislate e la Cisco Connected Justice Solution for Courts, Correctional Facilities and Community Corrections, rispettivamente per riunioni protette e per proteggere i procedimenti giudiziari virtuali in tempo reale.