Il valore aggiunto “sgomita” all’interno dell’offerta di Datamatic. Il distributore ha infatti da poco siglato per un accordo in esclusiva con Open-V per la vendita della propria soluzione ContainerMax Essential, che consente ai system integrator di operare su ambienti virtuali, collegando il mondo opensource di Docker con l’hypervisor VMware. E non solo.
Una svolta verso il valore aggiunto che Datamatic ha iniziato già anni fa, in concomitanza con l’accordo con Dell e che ora accelera, stimolando un’evoluzione delle proprie business unit e un cambiamento di strategia anche per i propri cash&carry.
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Docker e Open-V spingono verso il valore aggiunto
«Datamatic è il distributore IT più longevo in Italia – dichiara Loris Stucchi, Direttore Vendite valore e B2B di Datamatic -, essendo attivo già da 44 anni, percorrendo un’evoluzione che l’ha portata, oggi, a coprire tutti i go-to-market e a fatturare circa 350 milioni di euro con quasi 200 dipendenti. Un’offerta che abbiamo suddiviso in diverse business unit, ognuna con team dedicato».
Oltre all’offerta a volume, per la quale Datamatic è storicamente riconosciuta sul mercato italiano, il distributore presidia infatti anche la GDO, mentre un gruppo di persone si occupa dell’offerta di consumabili, rappresentativa di una consistente fetta delle entrate complessive. Un ulteriore team sviluppa, poi, le attività di franchising Wellcome e Vobis, 330 negozi al dettaglio distribuiti sul territorio che si rivolgono a piccole aziende e ai professionisti.
Business Unit, catene e C&C
«Un’altra delle attività di Datamatic è poi quello dei Cash&Carry – riprende Stucchi -, con una catena di 23 punti vendita, in fase di espansione oltre che di rinnovamento e ampliamento degli attuali. In questi stiamo inoltre evidenziando il loro possibile ruolo nell’offerta di servizi, trasformandoli in tutto e per tutto in filiali distribuite di Datamatic, che mettiamo a disposizione dei vendor per eventi dove incontrare i dealer o fare formazione».
Un’offerta a volume alla quale, da circa 5 anni, si è affiancata anche un’area a valore, inaugurata con l’accordo con Dell e via via ampliata con altri brand la cui vendita richiedesse consulenza e capacità progettuale. In questa divisione operano degli specialist che forniscono supporto alla rete commerciale e col tempo si è organizzata in diverse verticalizzazioni, quali la BU Computing, che comprende server, storage, client e soluzioni software e servizi per l’enterprise e scanner documentali professionali e di largo formato. Altra BU è poi quella dedicata al Printing professionale, sia come vendita prodotto sia come servizio a costo copia o noleggio e quella dell’Educational. La più recente BU è, invece, quella dedicata all’Audio Video Professionale e del digital signage, sia hardware sia software.
Partnership esclusiva con Open-V guardando a Docker
«E proprio nell’offerta a valore si colloca la partnership con Open-V e in particolare per la sua soluzione ContainerMax Essential – argomenta Stucchi -, che ci consente di lavorare sui partner attuali a valore portandoli a operare su ambienti virtualizzati VMware. Oltre a poter prendere contatti con altri, nuovi, partner orientati a un’offerta progettuale e non a volume».
«Open-V è una società indiana presente a livello worldwide, nata nel 2004 e dal 2009 ha iniziato a sviluppare una piattaforma di private cloud – fa eco Massimo Calabrese, CEO di Open-V -. Da poco abbiamo iniziato una partnership con Datamatic per la distribuzione di una soluzione in grado di collegare il mondo opensource di Docker con la virtualizzazione VMware, due ambiti che stanno riscontrando sempre maggiore interesse da parte del mercato. La virtualizzazione, di fatto, è diventata uno standard di mercato, mentre dall’altro canto Docker si propone come piattaforma opensourse per gli sviluppatori che automatizza, attraverso un sistema “a container”, lo sviluppo di applicazioni».
Opensource sdoganato in ambito business
Un connubio possibile con lo sdoganamento, ormai effettivo, del mondo opensource in ambito business, spesso, ancora, connotato come “gratis” e quindi difficilmente considerato fonte di guadagno. «Mentre non è così – spiega Calabrese -: si tratta solo di una piattaforma aperta, che ha dimostrato di essere una risorsa, cambiando rapidamente l’atteggiamento del mercato verso di essa, attirando l’attenzione di un numero crescente di big player della tecnologia. Per questo ci sembrava giunto il momento di attivare una collaborazione, esclusiva per l’Italia, con Datamatic, per portare la soluzione a conoscenza del canale italiano».
Divulgazione attraverso i C&C Datamatic
Il distributore ha, infatti, fin da subito promosso un roadshow presso alcuni dei suoi cash&carry per illustrare ContainerMax Essential ai system integrator, incontrando fin da subito un particolare interesse, che si sta traducendo nel rilascio delle prime prime licenze di test. «Dal punto di vista della tecnologia, si tratta di una piattaforma che non è unicamente dedicata a VMware, ma è già predisposta per altri hypervisor, quali Hyper-V, KVM o Microsoft Azure, funzionando in qualsiasi tipo di ambiente – conclude Stucchi -. Dal punto di vista della strategia commerciale, l’accordo contribuisce a stimolare l’evoluzione dei cash&carry di Datamatic verso il valore. Abbiamo infatti intenzione di inserire in ogni punto vendita una figura specializzata che sia in grado di dare consulenza e supporto di primo livello, fondamentale per l’offerta Open-V, ma propedeutica ad avvicinare vecchi e nuovi system integrator in cerca di soluzioni a valore».