La nuova HP del post split prova a reinventarsi anche nel settore delle stampanti, ossia uno dei dispositivi hardware che saranno centrali nella strategia della nuova società. Proprio in ottica “Printing Reinventing”, la società ha annunciato una serie di nuove stampanti in ambito business, tra cui una vera e propria nuova linea di prodotto. In Italia questo mercato vale circa 3 miliardi di euro annui e che, pur essendo da alcuni anni in leggero decremento, resta comunque abbastanza stabile e interessante. HP, che in termini di volumi è senz’altro il primo attore di questo settore (circa una stampante su tre presente negli uffici italiani) si propone con queste mosse di allargare la sua quota di mercato, puntando soprattutto al mondo Pmi, dove spesso la qualità del parco stampanti è piuttosto bassa. Come racconta Luca Motta, printing business director di HP Italy, «HP sta completando un percorso di cambio di paradigma nel mondo della stampa. Nella trasformazione digitale che stanno incontrando oggi le aziende la stampante non è più periferica, ma centrale, un dispositivo smart e intelligente, che può aiutare le aziende ad aumentare produttività ed efficienza».
La mossa principale annunciata da HP per rispondere a queste sfide si chiama PageWide, un nuovo brand di dispositivi che promette colori professionali, i migliori costi di gestione del settore, maggiori velocità, efficienza energetica e funzioni di sicurezza e di gestione avanzate. In realtà, come spiegato Motta, si tratta di una tecnologia non del tutto nuova, che era stata introdotta due anni fa sotto il cappello del brand OfficeJet e che ha ottenuto un notevole successo, tanto da spingere appunto alla creazione di un brand autonomo. Se in effetti le macchine OfficeJet sono pensate per sopportare al meglio circa 2500 stampe al mese, mentre la tecnologia PageWide è in grado di trattare quantitativi superiori. Oltre le 30.000 pagine mese entrano invece in gioco le tecnologie laser. Da notare che alcune delle tecnologie alla base delle PageWide saranno ricomprese nelle future stampanti 3D di HP, ormai prossime all’arrivo nel mercato, che dovrebbe avvenire con tutta probabilità all’inizio del 2017.
Secondo il vendor le HP PageWide permettono ai partner di canale di fornire un basso costo gestionale, consumabili con la più elevata capacità, una garanzia triennale sulla testina di stampa, maggiori velocità e un numero raccomandato di stampe mensili (RMVP – Recommended Monthly Page Volume) su modelli selezionati, così come l’integrazione con HP JetAdvantage Management e tool di terze parti. Da un punto di vista dei prodotti, la serie HP PageWide si divide in altre due categorie, una dedicata al mondo professionale e l’altra a quello enterprise.
Una terza categoria è rappresentata dalla categoria PageWide Managed, che presenta caratteristiche tecniche similari ma per la quale sarà adottato un sistema di distribuzione selettivo. Infatti le PageWide Managed sono pensate per essere di partenza integrate con i servizi di gestione documentali e di sicurezza di HP, dunque potranno essere vendute soltanto dagli MPS partner (Managed printing services, circa una quarantina in tutta Italia su un parco di rivenditori di circa 15.000 unità).
Insomma, anche HP, così come fatto da altri vendor, cerca di stimolare i propri partner a investire non soltanto nella semplice rivendita dell’hardware, ma nel complesso dei servizi di stampa, in modo anche da salvaguardare i margini. Il vendor ha poi annunciato nuovi modelli di stampanti OfficeJet Pro, pensate per offrire colori professionali e grandi prestazioni a prezzi accessibili per le piccole imprese; nuovi arrivi anche per la serie LaserJet, che promettono il miglior rapporto qualità-stampa in bianco e nero.