Strategie

HPE Aruba rafforza il legame con la casa madre per inseguire la trasformazione digitale

Il completamento dell’acquisizione della società vicentina Athonet consentirà al gruppo di ampliare la propria offerta anche all’ambito 5G

Pubblicato il 18 Mag 2023

Gianluigi Torchiani

Edoardo Accenti, Country manager di HPE Aruba

In una fase in cui il legame tra connettività e trasformazione digitale è sempre più forte, anche per effetto delle conseguenze della pandemia da Covid-19, HPE Aruba -la società dedicata al networking di HPE – va sempre di più rinsaldando il legame con la casa madre. Con conseguenze importanti anche per tutto l’ecosistema degli operatori di canale. Questa le indicazioni più importanti per l’Italia che arrivano dalla recente edizione di Atmosphere, l’evento globale che si è svolto a fine aprile a Las Vegas. Edoardo Accenti, Country manager di HPE Aruba networking, ha preso le mosse da una ricerca che ha raccolto le risposte di 2.100 responsabili IT di 21 Paesi tra cui l’Italia. Secondo il 44% del campione, il network è visto dalla propria azienda e dalla sua leadership principalmente come uno strumento per la trasformazione digitale, mentre il 33% afferma che la propria organizzazione ritiene che esso svolga un ruolo più ampio nella trasformazione del business. Al contrario, solo il 23% afferma che la propria organizzazione considera la rete solo per la sua connettività funzionale.

Le acquisizioni

“ Un altro dato importante è che gli attacchi di cybersecurity nel 2022 (fonte Clusit) sono cresciuti del 167% in più. Dunque la sicurezza riguarda da vicino l’Italia, anche perché gli attacchi sono spesso andati a buon fine. In questo contesto si inserisce nostra visione di security, che è alla base della recente acquisizione di Axis Security, che si occupa di protezione cloud. Con questa acquisizione, che segue quella di Silver Peak, va a completare un quadro che ci permette di coprire la sicurezza aziendale a 360 gradi, nella logica del zero trust”. È poi in vista un’altra importante operazione in ambito connettività che riguarda l’Italia: l’acquisizione di Athonet, azienda software italiana con sede a Vicenza che vanta 15 anni di esperienza nel settore e che permetterà al gruppo di effettuare un passaggio tecnologico storico, quello verso il private 5G. Con il completamento dell’investimento– previsto entro la fine del 2023 – HPE Aruba potrà dunque andare oltre il Wi-fi, utilizzando il 5G a servizio di alcuni casi d’uso particolari, come stadi, cantieri, ecc.
Il fine ultimo resta ovviamente il trasporto del dato digitale: “Noi ci occupiamo di tutto ciò che riguarda il trasporto del dato, che costituisce un patrimonio fondamentale per il business delle aziende. Per questo motivo stiamo sempre più implementando soluzioni basate su AI, che consentono di implementare quella predittività e quelle azioni nella infrastruttura prima che essa possa avere nei problemi” evidenzia il country manager.

Le novità di Atmosphere

Il dettaglio tecnologico di Atmosphere è stato evidenziato da Alessandro Ercoli, pre sales manager, che ha sottolineato come gli annunci più importanti abbiano riguardato l’intelligenza, ovvero il lato software dell’offerta di HPE Aruba. Inoltre Aruba Central – il software che consente la gestione delle infrastrutture di rete – è diventato un modulo all’interno del più vasto arcipelago di HPE GreenLake, il modello di distribuzione IT di HPE basato sul cloud ibrido e sull’as a service. Inoltre sono state introdotte tutta un’altra serie di miglioramenti e ottimizzazioni: “Aruba Central è stato potenziato ancora di più per consentire la gestione in maniera ancora più semplice delle infrastrutture, grazie ad Ai e analytics. Abbiamo introdotto una diversa veste grafica e presto introdurremo la funzione “time travel” : questo significa che non soltanto sarà possibile conoscere lo stato di salute in tempo reale di ciascuno dispositivo, ma sarà possibile risalire sino a 7 giorni prima. Più in generale cerchiamo di facilitare l’orchestrazione di qualsiasi tipo di infrastruttura di rete (data center compresi). Considerato che – nella grande maggioranza delle aziende – il networking è fondamentalmente un abilitatore di altri tipi di business e che magari le aziende non hanno abbastanza risorse competenti da dedicargli”.

Un nuovo programma di canale

Dal punto di vista più strettamente commerciale, HPE Aruba conferma la scelta di puntare sempre di più su un modello as a service, che coinvolgono e coinvolgeranno sempre di più anche i partner di canale, compresi quelli di più piccole dimensioni e che servono il settore SMB. Come ha evidenziato Daniela Quagliarella, channel sales Manager, Il ruolo dei partner sta cambiando. In questo momento non si richiede più soltanto pura rivendita, ma che si agisca come consulenti. Ecco perchè anche i nostri partner devono cambiare pelle, focalizzandosi su servizi a valore aggiunto, integrando soluzioni terze parti e guardando a revenue ricorrenti”. Proprio in questo contesto l’ecosistema di canale italiano può scegliere se passare fin da subito a Partner ready advantage, il programma di canale complessivo HPE, che sposa in pieno i concetti dell’as a service e della flessibilità oppure restare per il momento legati al vecchio programma per il networking. In ogni caso, terminata questa fase di introduzione graduale – Partner Ready resterà l’unico strumento funzionante.

Sempre più stretto il legame con HPE

Sia il maggiore legame tecnologico con Green Lake che il nuovo Partner Program sono segnali importanti di una crescente integrazione con la casa madre, come ha confermato a Tech Company 360 lo stesso Accenti: “In generale si tratta di una integrazione spinta dalle stesse aziende clienti, che spesso e volentieri chiedono una trasformazione che abbracci più ambiti dell’IT. Quindi ci troviamo coinvolti non solo in rinnovi tecnologici su wi-fi e switch, ma in progetti che portano a ridisegni dei processi aziendali. In questi casi entra in gioco la nostra proposizione su HPE GreenLake”. Per quanto riguarda la situazione sul mercato italiano, il country manager ha rivendicato – senza entrare nel dettaglio – i buoni risultati raggiunti nel settore pubblico, ma anche in ambiti come finance e manufacturing, nonché nell’healthcare, grazie anche al crescente trend dell’IoT che favorisce gli investimenti nel networking.

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