L’Unified Communication diventa as a service. E arriva anche in Italia. Il nostro Paese è, infatti, ritenuto ad alta potenzialità per il mercato dei servizi di telefonia, al punto che Nfon, provider tedesco di cloud PBX, ha deciso di aprire una filiale nella Penisola. E, a riprova della convinzione del successo dell’operazione, parte in quarta nella costruzione, da zero, del mercato e del canale locali con un team già strutturato di 7 persone, a capo del quale è Marco Pasculli, che opererà come managing director di Nfon Italia.
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Nfon, con il cloud PBX si allarga in Europa e assume
«Nfon è ormai presente in 14 Paesi in Europa e, grazie anche ai proventi derivati dalla nostra quotazione alla Borsa di Francoforte avvenuta lo scorso anno, abbiamo deciso di investire pesantemente in un mercato, quello italiano, che consideriamo molto importante – ha dichiarato Hans Szymanski, CEO e CFO di Nfon Group -. E prossimamente apriremo anche una filiale in Francia».
Una strategia in controtendenza con molti dei provider di soluzioni di TLC, spesso orientati al consolidamento e al riequilibrio delle forze interne, che vede invece un ampliamento deciso del mercato, con investimenti in persone e nello sviluppo di un canale di partner a copertura dei mercati locali che via via l’operatore va a presidiare.
Al cloud PBX di Nfon basta una connessione Web
Nfon si descrive come unico fornitore paneuropeo di cloud PBX presente sul mercato, con un’offerta di servizi di centralino telefonico interamente basata su cloud, e come tale indipendente dai device d’accesso e dal luogo di utilizzo, avendo come unico requisito necessario la connessione Internet.
Niente hardware, dunque, niente manutenzione e dimezzamento del TCO per una fruizione ubiqua, anche via smartphone, di tutta una serie di servizi accesibile da un unico office number e in tutti i Paesi del mondo, con la garanzia di upgrade automatici free of cost.
Nfon è nata 12 anni fa e a oggi conta oltre 30.000 aziende clienti in tutti i paesi che copre, per un totale di 350.000 utilizzatori e 2.000 partner locali che commercializzano le sue soluzioni.
Una copertura di mercato che gli ha consentito di raggiungere nel 2018 i 43 milioni di euro di fatturato, con crescita del 21% e un incremento in termini di utenti del 27% rispetto all’esercizio precedente.
Cloud PBX, un mercato in crescita su cui Nfon punta
Risultati ottenuti in un mercato che a livello Europa continua a promettere bene e che rappresenta una grande opportunità «Il mercato europeo conta 439 milioni di persone, di cui
210 milioni sono lavoratori, distinti in 143 milioni di dipendenti di PMI e i restanti 67 milioni come personale di aziende midsize – conta Markus Krammer, VP Products, new business & M&A di Nfon -. I telefoni fissi si contano in 135 milioni di unità, mentre sono ormai 13 milioni le comunicazioni che avvengono via cloud. Il cloud, infatti, sta ora crescendo, un po’ in tutte le sue sfaccettature, e si sta assistendo a una concentrazione di fornitori e di offerte, con una spinta evoluzione dal classico PBX a veri e propri sistemi di Unified Communication in forma as-a-service (UCAAS)».
Il passaggio al cloud, infatti, apre grandi opportunità al mercato dei PBX, per il quale gli analisti attendono un raddoppio di utenze dal 2017 al 2022: ossia da 13 a 26 milioni di estensioni. E Nfon intende cogliere tali potenzialità con Cloudya, la propria soluzione di cloud communication plug and play, fruibile da qualsiasi sistema operativo, sia desktop sia mobile, e da qualsiasi browser. Una soluzione semplice e flessibile sia nell’uso sia nell’amministrazione, in grado di assicurare affidabilità e velocità, con la garanzia di un alto livello di sicurezza dei dati, potendo soddisfare i più alti standard di protezione richiesti dal GDPR, grazie anche ai 2 data center, entrambi in Germania, operanti in ridondanza.
Le aspettative di Nfon dal mercato cloud PBX in Italia
Alte le aspettative dall’Italia, dove Nfon ha deciso di sbarcare con una filiale diretta e già ben strutturata nel management per affrontare un mercato di 18 milioni di dipendenti nelle PMI e di 4 milioni nel midsize, utilizzatori di 12 milioni telefoni fissi e dove sul cloud c’è ancora molto da fare.
«Quello italiano è un mercato dinamico e orientato alle piccole e medie aziende, dove il tasso di adozione della telefonia in cloud è tra i più bassi in Europa – osserva Marco Pasculli, managing director di Nfon Italia -. Ciò rappresenta per noi e per il nostro canale di partner una grande opportunità, ed essere trainanti verso una trasformazione che sta ormai caratterizzando tante aziende in molto Paesi. La comunicazione, infatti, si evolve verso servizi di contact center in cloud, in forma as a service, senza richiedere investimenti infrastrutturali. E Cloudya si connota come servizio di contact center evoluto, dimensionabile mese per mese, utile per mercati stagionali come l’hospitality, particolarmente importante in Italia, che solo per questo settore conta qualcosa come 33mila hotel e 22mila strutture di agriturismo».
Oltre che per la creazione di un mercato, il team italiano è impegnato anche nella ricerca e creazione di un canale di partner, reclutando diverse tipologie di operatori, dai system integrator ai dealer fino ai service provider e distributori, a cui viene data una soluzione già pronta all’uso, senza bisogno di investimenti in tecnologie.
NGAGE, il partner program che definisce sconti e rebate
Per il supporto al canale, a cui viene destinato il 100% delle vendite, è previsto un Partner Program, ma anche l’affiancamento di Nfon nello sviluppo dei contatti e nella formazione. Il programma, che si chiama NGAGE, è volutamente semplificato e non richiede alcun investimento particolare né sulla parte commerciale né per quella tecnica, e offre condizioni di scontistica e programmi di rebate per i partner al raggiungimento degli obiettivi. Due i livelli di certificazione, Certified e Premium, sui quali Nfon sta ancora definendo i dettagli per l’Italia.
I costi di Cloudya sono di 8,80 euro mensili per utente, ossia per interno, per ognuno dei quali vengono abilitati fino a 9 dispositivi. Il contratto consente di decidere il rinnovo ogni trenta giorni e prevede aggiornamenti periodici, gratuiti e centralizzati.