Da ieri Amazon vale più del gigante del retail Wal-Mart: il merito è del sorprendente secondo trimestre del 2015 messo a segno della società che, contro tutte le previsioni degli analisti, ha messo a segno dei profitti. Una notizia che ha fatto salire in borsa le azioni del gigante del Web del 18%, che ora può vantare una capitalizzazione di mercato superiore a circa 270 miliardi di dollari. Certo, la maggioranza dei ricavi del gruppo (23,2 miliardi nel trimestre) arrivano ancora dalle vendite on line di prodotti, ma a rendere veramente profittevole il trimestre per la società guidata da Jeff Bezos (nonostante la pipeline elefantiaca di investimenti) è stata la sua divisione cloud, Amazon Web Services (AWS), nata ufficialmente nel 2006. Secondo quanto reso noto dalla società, infatti, le entrata legate ai servizi di cloud pubblico sono praticamente raddoppiate (+81%) rispetto a un anno prima, passando da 1,17 miliardi di dollari a 1,82 miliardi di dollari. Gli analisti si aspettavano invece una crescita massima del 50%. Ma quello che è più interessante è che l’utile operativo di AWS è praticamente quintuplicato rispetto a dodici mesi prima (391 milioni di dollari contro 77 milioni), dando una spinta decisiva al profitto conseguito da Amazon nel trimestre. Se si sommano gli ultimi quattro trimestri il giro d’affari della sola divisione AWS è di ben 6 miliardi di dollari, che anche per gli Stati Uniti inizia a essere una dimensione importante. Uno sviluppo lineare, come si può vedere in questo grafico del Wall street Journal:
Tanto che sul web rimbalzano anche voci di un possibile scorporo di AWS dal resto del gruppo. Quel che è certo è che dopo anni di investimenti il modello di business basato sul cloud ha definitivamente ingranato, tanto che l’aspettativa degli analisti è quella di un’ulteriore crescita del giro d’affari. AWS già oggi è nettamente il maggiore player nel mercato del cloud pubblico, con un giro d’affari superiore a quello di tutti gli altri concorrenti messi insieme (Microsoft, Google, Ibm e SalesForce) e può vantare clienti del calibro di Siemens, Vodafone, Kellogs, tanto per citare alcuni dei nomi più noti. Solo nell’ultimo anno sono stati presentati 350 nuovi servizi legati ad AWS, mentre per il 2016 è previsto lo sbarco in un mercato potenzialmente molto interessante, quello indiano. Un’avanzata travolgente che però non è detto che sia solitaria: infatti al successo di AWS contribuiscono anche i partner dell’APN Consulting Partners, ossia System integrator, Var e Managed Service Providers, che aiutano a introdurre e calibrare i servizi cloud nelle specifiche realtà aziendali.