Strategie

La sicurezza di Sophos punta alla sincronizzazione di rete ed endpoint

L’offerta del vendor integra le diverse soluzioni in modo da coprire tutti gli aspetti, dal network agli endpoint. Entro fine anno un nuovo Partner Program e ampliamento dei prodotti con le tecnologie di nuova acquisizione

Pubblicato il 03 Lug 2017

Loris Frezzato

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La sicurezza, se è sincronizzata riesce ad andare nella giusta, comune, direzione, altrimenti il rischio è di far lavorare ogni singolo elemento in maniera autonoma, disperdendone le forze e mitigando l’effetto di copertura. Proprio sul concetto di sincronizzazione tra il mondo della protezione della rete con quello della sicurezza dell’end point sta insistendo Sophos, attivandosi con una nuova strategia accompagnata dalle innovazioni dei propri prodotti. «Sophos è una società interamente orientata al canale, che a livello worldwide ha avuto una crescita anno su anno del 18,2%, raggiungendo nel 2016 i 632,1 milioni di dollari di fatturato – spiega Marco D’Elia, country manager Sophos Italia -. Gran parte del business (il 56%) è sul midmarket, il 26% sulle PMI e il rimanente 18% sulle aziende enterprise. Proporzioni simili anche per quanto riguarda il mercato Italiano (rispettivamente 50, 29 e 21%), dove complessivamente le crescite di fatturato sono state del 5%».

Marco D’Elia, country manager Sophos Italia

Partner fidelizzati e certificati

Un giro d’affari che il vendor in Italia realizza attraverso la collaborazione di un migliaio di partner, il 49% dei quali certificati, in continua crescita, come in aumento, del 20%, è il numero dei partner attivi, ossia coloro che hanno fatto almeno 5 transazioni negli ultimi 6 mesi.
«Proprio sul canale stiamo intensificando i nostri sforzi – riprende D’Elia -, volendo conoscere meglio e da vicino i partner fidelizzati e aumentando le attività di supporto attraverso il rinnovo, a breve, del nostro Partner Program, dove particolare enfasi verrà data all’aspetto cloud».
E proprio sul cloud, Sophos sta riscontrando risultati di tutto rispetto, al punto che ormai il 20% del proprio fatturato deriva proprio da questo mercato, pur essendo passato poco più di un anno dal lancio della soluzione in cloud Sophos Central. Soluzione, questa, che insieme a Intercept X rappresenta le due tecnologie che stanno caratterizzando la nuova offerta del vendor.

Come battere ransomware e malware

Si tratta di una strategia di “accerchiamento” che Sophos sta adottando nei confronti del malware, proponendosi, di fatto, di proteggere in maniera complessiva le aziende, e non solo i singoli aspetti, nella logica della prevenzione piuttosto che della cura. «Anche perché non esiste un solo prodotto che può risolvere tutte le problematiche di sicurezza – riprende il country manager -. Il fenomeno dei ransomware richiede ormai una protezione di un livello più elevato che in precenza, necessitando di un’intelligenza che segnali quanto accade a livello network e a livello di end point, come Sophos Central è in grado di fare. E la nostra sicurezza sincronizzata mette in comunicazione le soluzioni che girano su network con quelle che girano sugli end point, rendendole interoperabili».

Un’unica console

Nel dettaglio, Sophos Central è un’unica console di management della sicurezza che gestisce sia network sia end point, nei singoli aspetti, quali firewall, endpoint, server, pc, encryption, email, Web gateway, wireless, ecc. Può risiedere su console del partner, il quale può gestire installazioni multiple del cliente, sia dell’amministratore di rete, sia in modalità customizzate dall’utente stesso. Sophos central e la sua console consente in tutti e tre i casi di gestire il tutto. A questo si associa quindi il concetto di protezione del next generation endpoint, con l’entrata in gioco di Intercept X, che offre anti ransomware, anti exploit e root cause analysis, strumenti utili ai partner, soprattutto MSP, e ovviamente per i clienti. Un progetto che nasce con l’acquisizione di Invincea, avvenuta a inizio anno e che si basa proprio sul concetto di machine learning, la quale entro l’anno sarà completamente integrata all’interno di Sophos Central e sarà disponibile presso il canale, che potrà così offrire una protezione in cloud on premise, ossia architetture miste, che possono “parlare” tra di loro, senza lasciare spiragli d’accesso agli attacchi.

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