Strategie

McAfee torna a ballare da sola. Ma è accompagnata dal trade

Il brand di security si affranca da Intel, che continua comunque a detenerne il 49% di quote, per riaffrontare il mercato con un nuovo approccio basato sulla centralizzazione della gestione della protezione

Pubblicato il 21 Set 2016

Gianluigi Torchiani

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Ferdinando Torazzi, regional director di Intel security per l’Italia

Per 5 anni ha fatto parte della grande famiglia Intel, affiancando il brand dei processori al proprio, e ora torna sul mercato in maniera indipendente, con la volontà di ribadire il marchio McAfee sul mercato. Un marchio storico della sicurezza che oggi, con la cessione del 51% delle quote da parte del colosso di Santa Clara al fondo di investimenti TPG. Finisce così la parentesi di Intel Security, ma non il mercato della security che McAfee non ha mai smesso di presidiare, i cui vertici si premurano di assicurare che continuerà a impegnarsi a migliorare la propria risposta alle diverse forme di minacce che affliggono le aziende.

Lo conferma anche a livello locale il regional director per l’Italia Ferdinando Torazzi: «Il cambio di compagine societaria non comporta alcun cambiamento nell’impegno verso il mercato della sicurezza e dei partner di canale, inaugura, anzi, un nuovo corso in cui le soluzioni McAfee sono sempre più orientate a integrare le diverse forme di difesa agli altrettanti numerosi fronti d’attacco e non più, come in passato, basandosi sul best of breed. Tenendo in considerazione i diversi aspetti che afferiscono alla sicurezza, dalla difesa, alla compliance, alla governance: tutti integrati e gestibili in maniera centralizzata per garantire una effettiva sicurezza aziendale». Un cambio di approccio, insiste Torazzi, che la nuova struttura di McAfee affronta con maggiore flessibilità per rispondere alle nuove esigenze del mercato «avvantaggiata da una dimensione più snella e interamente concentrata sull’unico ambito della security, in grado così di adeguarsi velocemente alle sollecitazioni del mercato».

I nuovi fronti di attacco, infatti, non si concentrano più unicamente sul pc, ma interessano l’intera azienda, per rubarne il valore e qualsiasi bene monetizzabile, informazioni sensibili, soldi, brevetti, idee, che possono mettere a rischio il valore e il business delle aziende. La sicurezza quindi oggi si declina nell’integrazione e nell’automazione delle risposte, con l’obiettivo di una mitigazione e riduzione del rischio, grazie anche a un processo adattivo, dove il sistema impara “la lezione” e la trasferisce a tutti i sistemi interessati, dall’endpoint al data center. Lo sforzo del vendor è di proporsi con un’offerta che sia di proattività nella sicurezza e non di rincorsa al danno, attraverso una neutralizzazione degli attacchi esistenti, minimizzando l’impatto degli incidenti, non certamente in maniera statica, ma seguendo il flusso delle informazioni aziendali, che possono essere, indifferentemente, su tablet, smartphone o notebook.

«Intel Security offre una piattaforma integrata per la sicurezza, che comprende il network e gli endpoint, pur mantenendo un unico punto di visione – conferma Torazzi -. Attraverso una piattaforma che accoglie il contributo di partner tecnologici, ossia altri vendor di security che possono usare le nostre informazioni per alzare il livello di protezione da garantire ai clienti. Si tratta dei partner SIA, che aderiscono al Security Innovation Alliance Program, circa 150 complessivamente, mentre una decina sono quelli orientati in particolare alla threat intelligence DXL (Data Exchange Layer)».

«Il nostro approccio alla sicurezza prevede l’integrazione di strumenti tradizionali che aiutano a comprendere quanto succede dal unto di vista comportamentale, anche attraverso algoritmi predittivi – interviene Marcello Romeo pre sales engineer di Intel Security -. Gli attacchi sono sempre più zero day, e le problematiche di chi gestisce la sicurezza in azienda crescono: dalla mancanza di risorse, sia tecnologiche sia conoscenze, sia umane. Vanno monitorati sia gli endpoint sia la rete, in maniera integrata, mettendo in campo strumenti quali Converged Endpoint, Advanced Malware Detection, Dynamic Application Containment e McAfee Active Response, un’applicazione che individua automaticamente le postazioni infette e suggerisce i rimedi per ripristinare il funzionamento della postazione stessa. Tutto gestito da un’unica console».

Dal punto di vista della protezione Cloud, il vendor mette sul piatto una serie di soluzioni che indirizza ai service provider, a copertura della parte di network (McAfee network security platform, McAfee network security platform virtual sensor), dei server (McAfee server security suite essential, McAfee advanced e McAfee public cloud server security suite) e della data base protection (McAfee datacenter security suite for database). Abilitate, tutte, dalla Threat protection garantita da McAfee Threath intelligence Exchange.

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