I dati e il cloud sono gli elementi che stanno contribuendo in maniera maggiore a una profonda trasformazione del data center e del mercato. Una trasformazione per la quale NetApp già da tempo sta scaldando il proprio canale, proponendo tecnologie in linea con le nuove aspettative dei clienti, desiderosi o obbligati all’innovazione. Concetti, questi, ribaditi ai circa 170 partner EMEA presenti al Forum del vendor che si è tenuto quest’anno a Lisbona, arrivato alla decima edizione. Una selezione tra gli executive dei maggiori partner tra le varie country, accorsi a un evento importante che da tradizione punta al confronto e conoscenza tra partner e il management di NetApp. Una selezione di partner – che per l’Italia ha visto la partecipazione di Vem Sistemi, Sinergy ed Ergon – invitati, rincorrendo il tema calcistico dei Campionati Europei di Calcio che hanno caratterizzato tutto l’evento, a vincere la partita che porta alla leadership nel mercato Flash e dell’Hybrid Cloud, coadiuvati dalla partnership di nomi importanti, tra cui Fujitsu, Intel, APC, Veeam e VMware, sponsor del Forum.
Platea che ha ascoltato soddisfatta i numeri snocciolati da Henri Richard, Executive VP worldwide field and customer operations di Netapp: «Della revenue di 5,5 miliardi di dollari realizzata nel corso del fiscal year 2016 (chiuso il 30 aprile – ndr), ben 4 miliardi sono stati generati dal canale, seguendo un percorso di innovazione che dura da una ventina di anni, e che ci ha portato a una presenza in 145 country, presidiate da 11.000 persone. Un risultato che deriva per il 61% dalle strategic solutions, cresciute anno su anno del 13%, mentre 700 milioni di dollari sono ascrivibili ai Flash Array, cresciuti del 185% in un anno, mentre i sistemi All Flash hanno avuto un balzo addirittura del 400%».
Numeri che indicano una vivace propensione delle aziende clienti a utilizzare le soluzioni NetApp per intraprendere il percorso all’innovazione digitale. «Le aziende sono preoccupate di riuscire a mantenere la propria posizione sul mercato per i prossimi anni – osserva Richard -, e lo potranno fare solo attraverso una corretta trasformazione digitale, un cambiamento del proprio business model o della loro tecnologia. E in tal senso la tecnologia Flash può rappresentare proprio quell’elemento di rottura che permetterà questo grado di innovazione dei clienti. L’evoluzione prevista nell’impostazione strategica del business rappresenta un’enorme opportunità per noi e per i nostri partner abilitati ad accompagnare le aziende nella loro transizione».
Gli esempi sono ormai arcinoti: Uber, Skype, Alibaba, Netflix e compagnia bella hanno reinventato modelli tradizionali di fare business. E prodotto una scia che in qualche modo anche le altre aziende di altri settori possono seguire. Forse hanno già iniziato, visto che le intenzioni di spesa rilevate da NetApp indicano che a breve oltre il 50% dell’IT spending sarà su cloud, il 65% dell’IT sarà gestito offsite, e l’80% dei servzi di public cloud saranno consolidati tra i primi 6 vendor, che i manager delle LOB presto controlleranno oltre il 45% della spesa IT e che il 15% degli investimenti in storage, network e server saranno indirizzati all’IOT. Numeri che fanno riflettere e che indicano un cambiamento dirompente nelle modalità di concepire la tecnologia e i rapporti con i fornitori, che NetApp invita a cambiare pelle e a proporsi in veste di data management specialist, proprio per gestire la trasformazione degli utenti. Un’opportunità enorme per il canale che il vendor gestisce attraverso la propria strategia Data Fabric, una sorta di “ombrello” che comprende le diverse tecnologie atte per differenziare la propria vision dell’hybrid cloud gestite attraverso un’unica strategia, garantendo scalabilità con SolidFire, velocità con gli EF Series e i Data Service con gli All-Flash FAS.
«Non dobbiamo subire lo tsunami, ma cavalcare l’onda – esorta ancora Richard -. NetApp intende fortemente diventare leader in tutte le categorie che concorrono all’hybrid cloud, e in nostro aiuto ci viene il fatto di essere best in class, con un ricco portfolio. Obiettivi che vogliamo raggiungere attraverso la collaborazione con il nostro canale, essendo la nostra una strategia Partner First. Per questo motivo, le priorità nel go-to-market per il nuovo anno fiscale è di articolare al meglio le strategie con il nostro canale, per focalizzarlo nella vendita dell’intero portfolio, attraverso un approccio per piattaforma e proponendo soluzioni, non prodotti. Un approccio nuovo che prevede, ovviamente, alti livelli di formazione».
Ma gli obiettivi del vendor si estendono nel voler crescere anche in market share. Sia nei singoli clienti, nelle singole region e nei singoli segmenti, oltre ad aumentare la percezione del brand a livello globale. «Abbiamo tutte le potenzialità, e dobbiamo fare di più. Per essere universalmente riconoscibili come brand che fa innovazione, a beneficio dell’ecosistema che stiamo creando con i nostri partner, per i quali stiamo adottando una strategia pensata globalmente, ma che consente declinazioni locali per venire incontro alle peculiarità delle singole country» conclude il Vice President.