Qintesi, società che vanta un gruppo di professionisti con una vasta esperienza a supporto delle aziende nel miglioramento dei processi e dei sistemi nelle aree del CFO e del CIO, durante lo svolgimento del meeting aziendale svoltosi a maggio, ha premiato le idee più valide che sono state proposte dal proprio personale. Alberto Pogna, amministratore delegato di Qintesi, ha sottolineato come l’azienda sia cresciuta in termini di fatturato e di clienti acquisiti in modo rilevante nel giro di tre anni anche grazie ai momenti di incontro con testimonial di rilievo e alla creazione, da parte dell’azienda, di premi che mirano a riconoscere le migliori idee per poi essere implementate a supporto del business o per rafforzare i processi interni, come è avvenuto per il meeting che si è svolto a maggio in cui è stato istituito il Qintesi Award 2015. L’incontro in parte è stata l’occasione per focalizzarsi sul tema della motivazione aziendale che ha visto la partecipazione di Vittorio Munari, ex rugbista e allenatore.
«Per lo sviluppo di un’azienda non occorre solo ingaggiare i talenti migliori – ha detto Angelo Amaglio, presidente di Qintesi -. Serve anche saperli motivare creando condivisione, trasparenza, rispetto e correttezza, come insegna il codice etico del rugby. Il vero patrimonio aziendale è costituito dalla professionalità e dallo spirito di appartenenza degli individui che vi lavorano». E senza perdere di vista questo obiettivo, Qintesi ha poi organizzato il premio Qintesi Award 2015. Tutti i partecipanti, con i finalisti e i vincitori, sono stati premiati e le sei idee più rilevanti hanno avuto il giusto riconoscimento e sono andate a sommarsi ai risultati di business che l’azienda di consulenza ha messo a segno. «L’investimento sul proprio gruppo di persone – ha poi concluso Amaglio – resta per noi il punto più importante. È ciò che ci differenzia sostanzialmente da molte altre realtà aziendali in Italia. Siamo un’unica squadra coesa, costruttiva e sempre più motivata a fare bene in tutte le aree in cui operiamo».