Comunicazione di servizio, 4° Puntata

Realizzare un ottimo sito web: non (solo) bello, ma soprattutto efficace

Non basta avere un sito, deve anche essere efficace. Se vuoi che funzioni, ecco qualche consiglio sugli errori da evitare nella realizzazione di un sito web

Pubblicato il 23 Ago 2013

Marco Maria Lorusso

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Silvia Segala, Ceo & Founder ComeStilVuole

Mi permetto una piccola variazione sul tema rispetto al piano editoriale e parliamo ancora di Web. Se è vero che non c’è una regola precisa per giudicare un sito come “bello”, in quanto questo aspetto è per lo più soggettivo, di certo ci sono dei criteri da rispettare per realizzare un sito efficace. E, soprattutto, degli errori da evitare perché questo funzioni.

Tra gli addetti ai lavori si usa, infatti, spesso attribuire l’aggettivo bello a un sito realizzato secondo le “regole del gioco”. Come avevo già sottolineato in un precedente articolo, l’utente IT non è diverso da altri navigatori. La psicologia che muove la ricerca, la persuasione e il conseguente “appagamento del bisogno” non fa differenza tra impiego, mansione, età o sesso. Che il tuo business si fondato su prodotti hardware, sotfware, componentistica, o sulla vendita (o rivendita) di device, poco importa.

I parametri più rilavanti da considerare nella realizzazione di un sito web sono: navigabilità e usabilità.

Ho creato un’architettura semplice? La site-map è facile? L’utente potrà orientarsi? La permanenza sul sito è incentivata, così come la visualizzazione di più pagine? Le pagine vengono navigate tutte? Piace agli utenti e anche a Google?

Queste le prime domande da porsi.

Chiarezza: Sto esprimendo in modo chiaro cosa faccio, come e perché? Cosa posso offrire, perché sono differente?

Strategia: Chi è il mio pubblico? Qual è l’obiettivo del mio sito? Come fare a raggiungerlo?

A fianco di queste considerazioni, poi, ci sono sempre loro: gli errori da evitare nella realizzazione di un sito web.

Non avere una strategia di web marketing. Lo scopo del sito deve essere chiaro. Fissarsi degli obiettivi è molto importante, così come studiare la concorrenza, le best practice. Nulla può essere lasciato al caso.

Non pensare all’utente. Conquistare l’utente, colpire il target, convertire il navigatore in cliente, fidelizzarlo. Come posso fare tutto questo se non mi metto nei suoi panni? Considerare la user experience, pensare a cosa può cercare/volere e cosa lo può convincere è fondamentale.

Vendere autoreferenzialità e pubblicità. Chi naviga cerca informazioni, non pubblicità. Cerca risposte, non proposte commerciali spinte. Cerca soluzioni, non auto-mitismo. Per questo è ormai provato che dichiararsi leader, migliori in assoluto e tentare ad ogni costo di fare hard selling non rende. Meglio dire perché il prodotto è migliore, lasciare che siano le caratteristiche a dimostrarlo, senza bisogno di sbandierarlo ai 4 venti.

Non stare al passo con la tecnologia. Tabelle in html, codici complicati, pagine animate in flash: tutte cose che appartengono al passato. Ora la parola d’ordine è leggerezza, piacevolezza e dinamicità. Le nuove tecnologie offrono queste possibilità. Perché non sfruttarle?

Avere un sito non responsivo. Ti sei accorto dell’aumento incredibile dell’utilizzo di smartphone e tablet? Oramai hanno superato il pc per facilità e numero di accessi. Sei vuoi essere raggiunto da ogni dispositivo nel modo più corretto (leggibilità, navigazione, chiarezza dei contenuti) non puoi prescindere dall’adattabilità del tuo sito ai diversi devices. Ti consiglio di leggere il post di Matteo Aldamonte, sull’aumento del traffico da mobile, nel marketing blog di Giorgio Taverniti.

Non curare i contenuti testuali. Che valore hanno i tuoi contenuti? I tuoi testi sono corretti, efficaci, leggibili, formattati? Esprimono con chiarezza e semplicità ciò che devono raccontare? Testi troppo lunghi e prolissi non vanno bene, così come quelli telegrafici. Ci vuole il giusto mezzo, per le persone, per i motiri di ricerca. Altro errore è non prevedere degli aggiornamenti periodici. La gente vuole vedere qualcosa di nuovo, possibilmente in tempo reale.

Utilizzare immagini non coerenti o non differenziate. Le immagini sono importanti come i testi. Li sostengono, creano dinamismo, rendono più piacevole l’aspetto grafico del sito. Per questo devono essere coerenti con quanto accompagnano e, possibilmente, devono essere immagini proprietarie. Se non vi è questa possibilità, dalle banche immagini è preferibile acquistarne di non scontate. Se le usano tutti, perdono di credibilità.

Non curarsi della SEO. Sai come funzionano i motori di ricerca? Non dico sostituirti al consulente SEO, ci mancherebbe, ma le nozioni base per capirne i meccanismi. Questo ti permetterà di comprendere perché un sito appena messo online non è visto da Google nell’immediato, o perché è così dura la lotta per la prima pagina.

Avere pagine o sezioni vuote o non funzionanti. Ha senso aprire sezioni senza contenuti o con la scritta: in costruzione? No. Piuttosto rendiamole non visibili e le metteremo online una volta pronte. Lo stesso “fastidio”, o forse peggio, viene creato dalle pagine che generano errore 404. Attenzione con i link, l’utente vuole cliccare e trovare, altrimenti fugge alla velocità della luce.

In conclusione

“Ama il tuo sito come te stesso, solo allora con il tuo pubblico avrai successo”. Nella realizzazione, o nel fare il restyling, di un sito web, sono diversi gli aspetti di cui bisogna tenere conto. Per renderlo efficace, il tutto deve contemplare un’ottima sinergia di strategia, sviluppo e contenuti.

Per la cronaca, anche il sottofondo musicale è alquanto fastidioso e irritante, ma non l’ho citato fra gli errori, proprio perché spero che non debba più essere necessario dirlo.

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(Fonte immagine: http://realitypod.com)

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