La trasformazione digitale è sulla bocca di tutti ormai, prospettando vantaggi per chiunque intraprenda questo percorso. Vantaggi anche per il cybercrime, ovviamente, che dove c’è digitale trova il modo di infilarsi e trarne del business, soprattutto utilizzando la rete come veicolo. Una conseguenza scontata della quale Cisco ha preso piena consapevolezza da tempo, varando già nel 2013 un’apposita business unit dedicata alla security IT, che in Italia ha visto l’arrivo recente di Stefano Vaninetti alla sua guida.
«La trasformazione digitale delle aziende è in atto e Cisco l’avvalla, investendo 6 miliardi dollari in ricerca e sviluppo per l’innovazione, abilitando l’evoluzione verso il cloud e multicloud anche grazie alla reinterpretazione della rete, assegnandole meccanismi automatizzati e di analisi dei dati, vera linfa vitale per le aziende che proprio dalla rete transita – dichiara il responsabile della BU security di Cisco -. Una trasformazione così radicale e così orientata alla digitalizzazione che non può prescindere dal prestare estrema attenzione alla sicurezza. Per questo motivo è stata creata una divisione che si occupasse di IT security in Cisco, che oggi genera 3 miliardi di dollari solo di prodotti sicurezza all’anno, senza contare i servizi professionali o i canoni, rappresentando, di fatto, l’azienda di security più grande al mondo».
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IT Security: Cisco investe con 7 miliardi in acquisizioni
Una divisione per la quale il vendor ha investito parecchi soldi, ben 7 miliardi in acquisizioni di società specializzate, ultima delle quali Duo Software, pagata 2,3 miliardi, focalizzata in multifactor authentication in cloud. Oggi l’obiettivo che Cisco si pone è di garantire una security by design, coprendo le tematiche di protezione in maniera end to end, presentandosi con un’architettura che coinvolge infrastruttura di rete, gli endpoint con i relativi servizi e il cloud, ambiti che si appoggiano a Talos, il motore di Threat Intelligence del vendor, alimentato progressivamente dalle tante acquisizioni effettuate, che oggi conta 250 ricercatori e oltre 100 partner, che riceve 120 TB di dati ogni giorno, li analizza e vaglia 600 miliardi di mail al giorno. Una quantità di informazioni che viene condivisa a livello globale per identificare pericoli in tutto il pianeta, riuscendo oggi a bloccare 20 miliardi di minacce ogni giorno grazie proprio alla condivisione delle informazioni.
Umbrella, la security Cisco che mette al riparo dalla “turbolenza” del cloud
Una potenza di intercettazione che fa da contraltare con un’altrettanta potenza di risposta del ricco portfolio di soluzioni di security di Cisco, che copre infrastruttura di rete, endpoint security e accesso al cloud. In particolare, per quanto riguarda la security in cloud, l’organizzazione Cisco Umbrella propone un servizio cloud che permette navigazione sicura, fornendo firewall aziendale in cloud come SaaS e in modalità CASB (Cloud Access Security Broker), aggiungendo sopra a tutto questo l’intelligenza artificiale attraverso l’uso di algoritmi di machine learning sfruttando la conoscenza dell’infrastruttura di rete da dove tutti i dati passano.
«Una strategia basata sulla sicurezza che stiamo portando sul mercato grazie alla collaborazione di una rete di 150 partner specializzati – dettaglia Vaninetti -, nell’ottica di un’apertura verso l’intervento di terze parti, all’integrazione, alla semplificazione e con ampi spazi all’automazione».
Un servizio, quello dell’Umbrella, che oggi Cisco arricchisce con un ulteriore nodo presso il MIX (Milan Internet eXchange), nell’ottica di una maggior prossimità alle aziende e una velocizzazione del processamento delle varie richieste DNS da gestire in maniera sicura.
Security Cisco: un approccio architetturale
Il sistema proposto da Cisco è, infatti, di tipo architetturale, e in alternativa al multiprodotto, in linea con quanto indicato da Forrester, che valuta nell’approccio strutturato una riduzione del TCO del 38% rispetto all’utilizzo di numerose soluzioni puntuali.
Per questo motivo il tema della sicurezza entra con radici profonde nel programma di investimenti di Cisco per l’innovazione e in particolare per il progetto Digitaliani, che sta portando avanti con il Governo dal 2016 e che prevede l’investimento di 100 milioni di dollari per la trasformazione digitale del Paese. E in tale contesto la sicurezza ha un ruolo importante.
Enrico Mercadante, Responsabile per l’Innovazione, le Architetture e la Digital Transformation di Cisco
«Il progetto comprende un impegno sul fronte innovazione e skill, per il quale abbiamo lanciato Innovation Exchange, che fa ricerca ma anche co-innovazione con i clienti – interviene Enrico Mercadante, responsabile architettura e innovation Cisco nell’ambito del progetto Digitaliani –
. In Digitaliani abbiamo investito nel programma Networking Academy, formando 120.000 ragazzi sul tema digitale e 20.000 di questi sono stati specializzati sulla cybersecurity. Ora stiamo partendo con un programma che prevede 1.000 borse di studio per studenti italiani sul tema security e abbiamo aperto a Napoli la Digital Trasformation Bootcamp, un’academy che aggiunge alla sicurezza e installazione delle reti anche lo sviluppo e programmazione delle applicazioni di rete, che funge anche da laboratorio per i clienti, sul tema impresa 4.0 e con ampi collegamenti alla cybersecurity, lanciando borse di studio per laureati triennali. Il focus è investigare come rendere sicura la filiera del manifatturiero per la creazione di una supply chain in maniera sicura, coinvolgendo anche le startup, per creare un ecosistema nell’ambito della cybersecurity».
Security Cisco, TIM è partner per i servizi alle PMI
I partner, tutti, sono chiamati a portare il messaggio di sicurezza che viaggia di pari passo con la rete. Dai system integrator ai service provider, Telco compresi. Tra questi spicca l’accordo siglato con TIM per portare servizi di sicurezza alle PMI in modalità a canone, con un costo di 3 euro mensili per ogni linea.
«Sul target delle PMI c’è una domanda inespressa di sicurezza – descrive Federico Grifantini project manager di TIM -. Queste aziende necessitano di soluzioni economiche, semplici e associate alla rete, in modo da non richiedere competenze di configurazione o installazioni e rispettando le condizioni di privacy dei clienti pur appoggiandosi a una rete pubblica. Per questo oggi proponiamo il nostro servizio TIM Safe Web, che si appoggia sulla piattaforma Cisco Umbrella, e che comprende servizi di antiphishing e di contenimento malware. A oggi, Tim Safe Web protegge circa 600.000 linee dati, con 4 milioni di blocchi al giorno e 367 milioni di protezioni attivate da luglio 2018».