Nei giorni scorsi il Huawei Cloud Congress di Praga ha evidenziato come la multinazionale cinese, nell’ottica di aumentare le sue spedizioni di tecnologie server e storage nel Vecchio Continente, abbia chiamato a raccolta vecchi e nuovi partner. Dai quali si aspetta un supporto decisivo per la sua strategia. Un appello a cui i partner sembrano pronti a rispondere. Lo conferma a Digital4Trade Simone Garegnani, account manager di Computer Design, sytem integrator con sede in provincia di Milano che ha appena compiuto 20 anni di attività. E che dal 2013 è diventato partner di Huawei, realizzando due importanti installazioni in Italia: la prima è un sistema di videoconferenza installato in provincia di Piacenza. Il secondo è la soluzione storage OceanStor Dorado SAN, che è stata installata nel data center di Computer Design di Pomezia, che aiuta il system integrator lombardo a operare con maggiore efficacia come service provider. A proposito dell’evento praghese, Garegnani evidenzia che «È stata una due giorni molto interessante. In particolare il mio interesse si è focalizzato sui server mission critical KunLun, che secondo me possono aprirci degli scenari molto interessanti, permettendoci di approcciare nuovi clienti di fascia enterprise, che è poi quella su cui stiamo maggiormente cercando di spingerci».
Numerosi sono i punti di forza della multinazionale cinese individuati dal system integrator lombardo: «Rispetto agli altri vendor Huawei si differenzia per il suo supporto in fase di prevendita, che assicura sia direttamente che attraverso il nostro distributore di riferimento, ossia Edslan, ci offre, per poter sviluppare dei progetti importanti. Importante, dal nostro punto di vista, è la possibilità di accesso ai Lab da remoto, direttamente con la sede di Shenzen. In passato noi ne abbiamo usufruito, per effettuare dei test su delle soluzioni che poi siamo andati a implementare dal cliente finale. È un qualcosa che non offrono tutti i vendor. Il prezzo? Sicuramente rappresenta un punto di forza, ma soprattutto Huawei risponde alle esigenze del mercato, venendo incontro alle esigenze degli specifici progetti e aiutando gli operatori di canali a portare a casa il risultato. Inoltre la stessa tecnologia, una volta implementata sul campo, si è dimostrata molto affidabile sia nell’ambito server che storage».
Sulla stessa linea anche Franco Altieri, Business Developer & Channel M. Networking di EdsLan: «È stata una due giorni molto intensa e molto interessante. Sono stati toccati diversi punti e si è parlato di soluzioni tecnologiche ad alto valore. Avevo partecipato alla prima edizione dell’HCC dello scorso anno e ho notato una crescita dell’evento stesso. Per esempio sono stato molto incuriosito dalle applicazioni IT in ambito automobilistico, mi sono reso conto che anche in quell’ambito la tecnologia sta facendo così tanti passi in avanti da poter essere utilizzata al servizio delle persone».
Dal punto di vista di un distributore che di mestiere tratta tante aziende IT, l’ascesa del brand cinese è evidente: «Io sono brand manager di Huawei e seguo quindi lo sviluppo tecnologico di questa società da più di quattro anni, da quando cioè è nata la divisione enterprise. Da allora di sviluppo tecnologico ce n’è stato davvero tanto, in particolare in ambito cloud e data center, come ha certificato la due giorni di Praga. Il risultato è che oggi il brand Huawei è molto più riconoscibile rispetto a qualche anno fa. Noi siamo stati tra i primi partner italiani, diciamo che oggi è molto più semplice e facile convincere i partner di canale a scommettere su un vendor come Huawei. Inoltre il nome si sta diffondendo grazie all’elevato sviluppo del business in ambito consumer. Ormai possiamo contare su referenze e case history importanti a livello nazionale, un fattore importante in ambito enterprise e PA. Inoltre il supporto è oggi molto strutturato: i partner che decidono di intraprendere la strada della certificazione tecnica trovano gli argomenti organizzati, piani di canale ben precisi, ecc».
Concorda Garegnani: «Fino a un anno fa riscontravamo un po’ di scetticismo da parte del cliente finale nella proposizione un brand come Huawei. Oggi invece l’azienda inizia a essere visibile e conosciuta, dunque proponiamo molto più facilmente le loro soluzioni, anche a discapito di quelle di altri vendor più consolidati».