Con le indiscrezioni che circolano in rete c’è da essere cauti e prudenti, come aveva già dimostrato il caso Oracle-Accenture, che sembrava cosa fatta e invece è stato ufficialmente smentito dalla stessa Oracle. Questa volta lo schema si ripropone con HPE che, secondo le fonti di The Register (gli stessi che hanno dato il via al caso di Oracle-Accenture) sarebbe stata interessata a rilevare Veeam Software. Una società che, come abbiamo raccontato più volte su Digital4Trade, si è rapidamente imposta come uno dei nomi più in ascesa dell’always on availability, con soluzioni in grado di servire trasversalmente sia il segmento SMB che quello enterprise.
Le indiscrezioni raccontavano che HPE, che quest’anno ha già effettuato tutta una serie di acquisizioni, la più famosa delle quali è quella di Simplivity, avrebbe potuto effettuare questa operazione con l’obiettivo di rilanciarsi in un’area quella del backup & recovery, in cui sembra aver perso un po’ di slancio da un po’ di tempo a questa parte. Se l’investimento fosse andato a buon fine, avrebbe comportato un esborso di tutto rispetto per HPE, tanto che si parlava di una cifra compresa tra 1,5 e i 2 miliardi di dollari. L’operazione sembrava favorita dal fatto che le due compagnie sono già alleate, in particolare per offrire capacità esclusive ed integrazioni native con lo storage primario e secondario di HPE.
Non a caso abbiamo però usato sempre il passato perchè per il momento l’operazione appare destinata a rimanere soltanto sulla carta: con un post ospitato sul blog ufficiale della compagnia, il COO di Veeam Peter McKay ha smentito una volontà di cessione da parte della stessa azienda, mettendo in evidenza come non sia la prima volta che il vendor sia accostato a uno dei tanti big dell’ict. Ma che la volontà del gruppo, di concerto con quella dell’ecosistema dei partner, sia quella di voler andare avanti da soli per rafforzare ulteriormente la propria posizione.