Aziende

Veeam, cinque anni di successi in Italia

Il vendor ha tagliato il traguardo degli 8.000 clienti sul territorio nazionale. Per il futuro confermato il ruolo strategico del canale

Pubblicato il 11 Giu 2015

Gianluigi Torchiani

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Ratmir Timashev, Ceo di Veeam Software

Tempo di bilanci e di festeggiamenti per Veeam Italia, che ha festeggiato ieri i suoi primi cinque anni di attività in Italia. Era infatti il 5 aprile 2010 quando questo vendor, allora piuttosto sconosciuto, aprì una sede nel mercato italiano, con appena un paio di dipendenti. Molta acqua da allora è passata sotto i ponti e oggi la società può contare nel nostro Paese su circa una quindicina di risorse umane ma, soprattutto, ha visto esponenzialmente crescere i propri clienti, che alla fine del primo trimestre 2015 ammontavano ormai a quota 8.000. Nel corso dell’evento italiano è intervenuto anche Ratmir Timashev, Ceo e fondatore di Veeam nel 2006, che ha riassunto così le linee guida della società: «C’è un gap tra quello che le aziende hanno in dotazione e quello di cui hanno bisogno: noi riempiamo questo gap con soluzioni di disponibilità per i data center moderni, con l’obiettivo del raggiungimento di recovery time and point objective inferiori a 15 minuti. Oggi infatti è importante che ci sia una piena availabilility dei dati per tutte le applicazioni. Per assicurarla, Veeam sfrutta pienamente la tecnologia dei data center moderni, come la virtualizzazione, il cloud e avanzate tecnologie di storage. Tutto ciò ci aiuta a rafforzare ulteriormente la nostra presenza nel segmento enterprise, consentendo agli utenti di creare dei backup da storage snapshot ogni 5 minuti e di ripristinare molto più velocemente ogni tipo di applicazione o dato, rendendo così possibile l’Always-On BusinessTM. Insomma, per il semplice backup ci sono sul mercato altri vendor, noi invece ci caratterizziamo appunto per l’avaibility».

Albert Zammar, nuovo Country Manager di Veeam Italia

Una formula che ha garantito all’azienda un crescente successo a Veeam, che ha la sua sede in Svizzera e 1750 impiegati tutto il mondo, oltre 30.500 partner e 145000 clienti serviti, per circa 8,5 milioni di virtual machine protette. Per quanto riguarda più specificatamente il mercato italiano, il country manager Albert Zamarr ha evidenziato come nel nostro Paese l’azienda sia cresciuta in maniera particolare, ma non voglia affatto mollare la presa. Il target potenziale è, infatti, estremamente numeroso, poiché non dipende dalla tipologia di settore, quanto piuttosto dalle infrastrutture in dotazione, ossia dalla presenza di strutture IT moderne, con cloud pubblico e privato. La stima è che, a parte le piccolissime imprese, in Italia ci potrebbero essere 220.000 aziende pronte a beneficiare delle soluzioni Veeam. Passando ovviamente verso il canale, certificato e supportato, da cui transitano e transiteranno il 100% delle vendite. Uno dei trend del futuro, spiega Zamarr, sarà per Veeam quello dell’Internet of things, «Che porterà sulle infrastrutture una qualità enorme di dati e Veeam è già pronta a supportarle le aziende, per far sì che il dato possa essere sempre richiamato. Per noi è una grande opportunità, anche perché garantiamo l’always on business che sarà inevitabilmente una prerogativa dell’IoT ».

Timashev ha poi confermato la politica di accordi e partnership con altri vendor del settore IT, indispensabile per la multinazionale svizzera, che non sembra intenzionata a entrare direttamente nell’arena del cloud. In questo senso, Veeam ha appena annunciato che la nuova Veeam Availability Suite v9, che sarà rilasciata entro la fine dell’anno, si integrerà con EMC VNX e VNX hybrid storage arrays.

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