Il cloud è ormai diventato l’orizzonte di VMware, con importanti ripercussioni sull’intero ecosistema dei partner: il colosso della virtualizzazione, ha aperto il suo
VMworld US di Las Vegas annunciando un taglio del 50% dei prezzi d’ingresso del suo servizio VMware Cloud on AWS , introducendo nuove configurazioni più piccole per i carichi di lavoro. VMware Cloud on AWS, lo ricordiamo, è una soluzione integrata nel cloud sviluppata in collaborazione da AWS e VMware che permette alle aziende di eseguire la migrazione dei propri ambienti basati su VMware vSphere nel cloud AWS ed estenderli sull’infrastruttura fisica bare metal di Amazon Elastic Compute Cloud (Amazon EC2). Questa soluzione è pensata soprattutto per quelle imprese che si occupano di operatività e infrastrutture IT e che desiderano eseguire la migrazione nel cloud pubblico di carichi di lavoro basati su vSphere, nonchè consolidare ed estendere le caratteristiche dei data center e ottimizzare, semplificare e modernizzare soluzioni di disaster recovery.
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I partner credono nel cloud
Entrando nei dettagli dell’annuncio, VMware ha innanzitutto chiarito di aver diminuito la dimensione iniziale minima del servizio a tre soli host, contro i quattro precedentemente previsti, venendo incontro alle esigenze di clienti di minore dimensione. Tecnicamente la riduzione dei prezzi si concretizzerà con una promozione a tempo limitato (dal 26 agosto al 2 novembre) che consentirà ai clienti di acquistare il cluster a tre host allo stesso prezzo di uno a due host. La mossa sembra ovviamente pensata per spingere ulteriormente il servizio che, secondo quanto riferito dalla stessa VMware, sta attirando le attenzioni del canale, con oltre 150 partner che hanno seguito l’apposito programma di formazione nel primo trimestre dal lancio.
Migrazione in tempo reale
Un altro annuncio particolarmente importante riguarda la possibilità offerta ai clienti di specificare il numero di core CPU di cui hanno bisogno per l’esecuzione di ogni workload, in piena ottica pay per use. Più in generale, la partnership tra AWS e VMware è stata rafforzata decisamente in ogni campo: ad esempio, è stata introdotta la possibilità di eseguire la migrazione in tempo reale di migliaia di macchine virtuali nel cloud senza periodi di inattività, grazie anche a NSX Hybrid Connect di VMware che consente di pianificare quando passare al cloud.
Un Hub Cloud per i Service provider
Si rivolge invece direttamente ai service provider il nuovo Hub VMware Cloud Provider, che offrirà un portale centralizzato per i Partner per l’acquisto, la fornitura e la gestione di offerte di servizi di infrastruttura e operazioni VMware Cloud per il multi-cloud. L’Hub consentirà ai partner di espandere l’impatto della propria infrastruttura VMware Cloud con VMware Cloud on AWS e offrire operations multi-cloud coerenti con i VMware Cloud Services. In questo modo i partner saranno i consulenti di fiducia e il primo punto di contatto per i clienti che iniziano a utilizzare e aggiungere nuovi servizi di infrastruttura e operazioni multi-cloud. In secondo luogo, i partner potranno utilizzare un modello asset-light per integrare le nuove offerte VMware nel proprio portafoglio di servizi gestiti.
Il cloud spinge i conti di VMware
Da notare che l’ultimo ottimo trimestre di VMware, il secondo dell’anno fiscale 2019 (chiuso con una crescita dei ricavi del 13%%) è frutto proprio della spinta al cloud ibrido voluta dalla società guidata da Pat Gelnsinger. Insomma la spinta sul cloud è chiara, anche se per il momento estremamente sbilanciata sul fronte AWS: per chi ha in casa le soluzioni VMware non esistono infatti opzioni altrettanto solide per optare per la nuvola di Microsoft o quella di Google Cloud.