Secondo i dati dell’ultimo rapporto Istat 2021, in Italia ogni anno il 40% dell’acqua viene sprecato a causa di problemi legati alla rete idrica. Non solo, in un anno, dei 8,2 miliardi di metri cubi di acqua immessi nella rete idrica italiana, ne vengono utilizzati 4,7 miliardi e i restanti 3,5 miliardi sono dispersi a causa delle cattive condizioni dell’infrastruttura. Stimando un consumo giornaliero pro capite di 215 litri (valore nazionale), le perdite potrebbero garantire le esigenze idriche di circa 44 milioni di persone in un anno.
In occasione della Giornata dell’Acqua, celebrata il 22 marzo a livello mondiale, SDG Group – società di consulenza globale specializzata in Data & Analytics – porta l’attenzione sul tema dello spreco nella rete idrica italiana e sul ruolo dell’analisi predittiva, con l’adozione di tecnologie innovative che consentono di intervenire giocando d’anticipo e favorire così una nuova evoluzione e ottimizzazione delle reti idriche e dell’erogazione dei servizi ai cittadini.
Infatti, come spiega Riccardo Paolini, Area Services & Utilities di SDG Group Italy, “i gestori che si dotano di tecnologie all’avanguardia e metodologie di advanced analytics con l’obiettivo di contenere le perdite raggiungono risultati notevoli: mentre gli acquedotti italiani perdono ogni giorno una media di 24 metri cubi di acqua per chilometro di rete, i territori più avanguardisti e virtuosi possono arrivare a limitare le perdite giornaliere a poco più di 9 metri cubi di acqua per chilometro. Investire in questo tipo di innovazione ha davvero un impatto positivo sull’ambiente e sulla società“.
Accanto all’adozione di modelli matematici predittivi interpretati come tassello fondamentale per migliorare la gestione idrica, servono le competenze del team di lavoro, insieme agli strumenti giusti e a un disegno d’insieme ben definito, a rappresentare la via per ridurre l’elevata percentuale di acqua che oggi viene sprecata nella rete contribuendo così a minimizzare le tariffe per metro cubo consumato da privati e aziende.
Come osserva Riccardo Paolini “i nostri esperti operano in un team multifunzionale che individua i modelli matematici e lavora sui dati raccolti dall’operatore idrico per sviluppare un ambiente di sperimentazione, rendendo evidenti i benefici del progetto ancora prima che venga implementato”. Approccio multidisciplinare che è stato applicato con successo in Aqualia, la quarta società di gestione dell’acqua in Europa e la nona al mondo in termini di popolazione servita, per prevedere il consumo di acqua, rilevare tempestivamente eventuali perdite e anomalie, classificare tali anomalie e attivare azioni conseguenti.
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