WhatsApp lo aveva annunciato giusto un anno fa: dal 1 gennaio del 2018 non avrebbe più supportato i telefonini che girano su BlackBerry OS, BlackBerry 10 e Windows Phone 8. Una scelta discutibile nell’ottica dei consumatori ma necessaria per mantenere alti gli standard qualitativi e di sicurezza del client di messaggistica più diffuso a livello globale. Il problema dell’ end of support non è però banale, perché non riguarda terminali con versioni preistoriche di Android oppure Symbian, che comunque entreranno nella blacklist tra la fine del 2018 e il febbraio del 2020, ma due piattaforme molto voga solo qualche anno fa.
Seppur non abbia mai sfondato nei numeri, Windows Phone 8 è stata la più grande rivoluzione in casa Microsoft dai tempi di Windows Mobile, così come BlackBerry OS e l’aggiornamento alla versione 10 sono stati accolti da milioni di utenti, affezionati al marchio canadese, per decenni sinonimo di affidabilità e sicurezza in ambito mobile. Per fortuna, entrambi gli ecosistemi non sono sparti del tutto dall’orbita WhatsApp, visto che ancora per un po’ vigerà il supporto a Windows Phone 8.1 e Windows Phone 10 mentre i più recenti BlackBerry, alcuni con forme e design praticamente identici a quelli di un tempo, sono oramai entrati nel mondo Android, senza particolari problemi di adattamento, se non nell’interfaccia touch.
Se la necessità è di spendere qualche centinaio di euro per passare a uno smartphone di ultima generazione, l’unica difficoltà resta quella di trasferire le conversazioni di WhatsApp tra i telefoni. Da Windows 8 agli OS successivi il problema non c’è mentre sarà impossibile spostare le chat da BlackBerry OS e 10 a BB Android, per l’incompatibilità dei formati. In quel caso il solo metodo per non perdere i messaggi è inviarseli via email, salvando un archivio come file sul computer. Certo non è così comodo dover spulciare i testi dal PC ma è pur sempre un modo per non ripartire da zero, non del tutto almeno.