Amazon Web Services ha tolto il velo a AWS Managed Services, una piattaforma che promette di semplificare l’adozione del cloud da parte delle medie e grandi imprese, quelle che già beneficiano della nuvola per alcune sezioni del loro business, senza godere però di un ecosistema integrato. Per questo, la compagnia ha creato un set di strumenti, tra cui API e CLI, con cui connettere servizi esistenti in una struttura funzionale che va al di là dell’offerta di storage e risorse software, per caricarsi tutte quelle pratiche (anche burocratiche) che sottendono la gestione delle attività corporate a diversi livelli. Il contesto che Amazon Web Services vuole cambiare è quello di un responsabile IT che ha bisogno di effettuare una manutenzione quotidiana sull’infrastruttura, per assicurarsi che ogni operazione proceda senza intoppi.
Cosa cambia
Con AWS Managed Services invece, le attività di aggiornamento, applicazione di patch, controllo e analisi delle compatibilità, avviene in maniera automatica, senza che il contraente debba preoccuparsi di nulla. In verità, a occuparsi di simili compiti, che includono l’assicurarsi che il minimo cambiamento di un software non vada a inficiare il corretto funzionamento degli altri, sarà un team dedicato di Amazon, specializzato all’operatività dei clienti enterprise. Le prime che si affideranno al public cloud integrato di AWS saranno le società parte di Fortune 1000 e Global 2000 che, potranno scoprire i vantaggi di tagliare i costi dell’acquisto in proprio di server e data center, affidando a un soggetto specializzato la gestione non solo dei servizi sulla nuvola ma di tutti i processi connessi. Maggiori informazioni sono disponibili sul blog di Amazon a questo indirizzo.