I livelli qualitativi raggiunti da Huawei Consumer negli anni non si discutono. A differenza di quanto accade per i competitor, il gigante cinese ha deciso da sempre di avere un occhio di riguardo per gli utenti finali più professionali, quelli ai quali non basta una fotocamera migliore o un aggiornamento software per accontentarsi di passare a un altro smartphone. Non a caso, la serie Mate di Huawei è dedicata proprio a loro, grazie a caratteristiche e design che mirano a restituire al business un valido strumento di lavoro, oltre che una piattaforma per lo svago e l’intrattenimento personale. Il nuovo Mate 9 Pro è la declinazione più avanzata della famiglia di phablet del gruppo orientale, in vendita in Italia da fine marzo.
Esteticamente è quanto di più simile ci sia al Mate 9 Porsche Design, un dispositivo volutamente indirizzato a un pubblico più facoltoso, che qui veste i panni di un compagno affidabile per la produttività. Il corpo è in alluminio che restituisce una perfezione costruttiva unica, con la caratteristica di uno spessore di soli 7.5 mm e un peso di 169 grammi. Il punto di forza è nel display: 5,5 pollici leggermente curvi con tecnologia WQHD e 534 di ppi, qualcosa di irraggiungibile sinora. Poi il processore, un Kirin 960 con 4GB di Ram e 64GB di memoria Rom, non espandibili purtroppo. La batteria è da 4.000 mAh, il che vuol dire un giorno e mezzo di utilizzo se stressato oltre il normale; due giorni pieni in modalità “standard”. Essendo rivolto a una certa tipologia di utenti, il device è pienamente compatibile con le applicazioni Android usate anche a livello professionale, come quelle basate sul cloud e compatibili con i formati più comuni, oramai supportati ovunque. Insomma, tutto bello e funzionale se non fosse per il prezzo: 999 euro.