Prima del previsto. La rivoluzione del 5G è pronta per invadere le nostre città. “Nostre” è un termine che ci appartiene solo in parte, visto che, nonostante l’eccezionale lavoro svolto in Italia da un abilitatore come Ericsson, i primi test verranno condotti altrove, al di là dell’Oceano, negli Stati Uniti. L’operatore AT&T ha infatti confermato il progetto “5G Evolution” che entro l’anno salperà ad Austin e Indianapolis, i cui cittadini potranno godere del nuovo standard di connessione per navigare a velocità in media tra i 400 Mbps e 1 Gbps, il massimo a cui si potrà giungere. Nei primi mesi del 2018, il 5G verrà esteso anche ad altre zone degli States, più o meno in contemporanea con i test in Europa e nel resto del mondo.
Sappiamo bene che un’innovazione del genere è pari a poco altro visto nella storia delle reti informatiche. Forse solo il passaggio dal 2G al 3G è paragonabile al punto di rottura che si pone come obiettivo il 2020, anno in cui il 5G coprirà gran parte dei territori sinora serviti dalla generazione precedente. A beneficiare delle nuove velocità saranno i consumatori ma non solo: smart cities, pmi, multinazionali, infrastrutture su vasta scala, avranno l’opportunità di sfruttare il protocollo per ricevere e inviare dati in maniera molto più semplice e funzionale. Rispetto alle possibilità attuali infatti, il 5G offrirà accessi 40 volte superiori i picchi odierni, senza la paura di limitare la navigazione a pochi dispositivi per ogni hotspot, grazie alle capacità di ottimizzazione automatica di cui è dotato il protocollo.