C’era una volta BlackBerry, rinomata multinazionale canadese che produceva smartphone per l’utenza enterprise. In realtà, il core business non è mai stato questo ma l’offerta di software a livello aziendale, sia come strumento di sicurezza che di produttività. Non a caso, oggi la maggiorparte dell’introito arriva ancora da quelle fonti, tanto da poter tappare le costanti perdite nel settore mobile. Ma a tutto c’è un limite. Dopo la chiusura della divisione addetta alla costruzione e del design di dispositivi mobili, qualche giorno fa BlackBerry ha ufficializzato il via libera alla cinese TCL di realizzare e distribuire telefonini con il suo marchio. Non si tratta di una novità, visto che la stessa TCL aveva finalizzato gli ultimi DTEK50 e DTEK60, modelli rebranding di giù visti Alcatel.
Cosa succede
Lo spostamento del focus verso altri orizzonti è confermato dall’apertura, in Canada, di un hub dedicato alla ricerca & sviluppo di soluzioni software per il panorama delle auto senza pilota. Alla base c’è QNX, il sistema operativo che già potenzia il sistema di infotainment e telematico di milioni di automobili. Quello che cambia è che, con l’aumento dell’interesse nel mondo delle self driving cars, BlackBerry ha deciso di fare un passo più deciso verso il futuro, implementando QNX fino a trasformarlo in un avanzato centro di controllo delle automobili senza pilota che solcheranno le strade nei prossimi anni. Per concretizzare un progetto del genere c’è giù una partnership con diverse università e laboratori, che supporteranno BB nello studio del software basato su migliori algoritmi mentre, a livello hardware, l’americana Detroit dovrebbe lanciare entro il 2021 un primo modello di guida autonoma incentrato su QNX e sul know-how della mora più qwerty che ci sia.