Dare opportunità, ma avere poca sicurezza. Al momento la strada del Byod è questa e, almeno in Italia, rischia di nascondere, ma nemmeno tanto, molte insidie…
E’ quanto emerge da una ricerca svolta da Kroll Ontrack, la società di recupero dati che ha preso a campione dipendenti e collaboratori di aziende italiane di tutte le dimensioni, con particolare attenzione alla Piccola e media impresa (72,7 %), che operano nei settori dell’IT e delle telecomunicazioni, ma anche banche e assicurazioni, PA, industria e servizi, sanità e farmaceutica.
Dalla ricerca si evince una propensione all’uso dei dispositivi mobili in azienda, ma senza un controllo efficace del loro utilizzo che porta inevitabilmente a una scarsa prevenzione e attenzione per esempio alla gestione dei dati.
Il dato positivo riguarda l’orientamento delle aziende (75%), a mettere a disposizione dei propri collaboratori un device mobile aiutando così gli investimenti verso l’acquisto di tecnologie. Meno confortante è invece l’utilizzo che i collaboratori fanno di questi dispositivi: infatti, l’83% ne fa un uso del tutto personale.
Il dispositivo messo a disposizione dall’azienda viene utilizzato per navigare in Rete e consultare la propria posta elettronica (96,7% e 94,6%). Scaricare programmi e applicazioni sul proprio device (69%) è un ulteriore rischio per la sicurezza, mentre il 22% del campione permette l’utilizzo del proprio dispositivo ai figli, senza dimenticare un buon 20% di persone che hanno smarrito o danneggiato il proprio device.
Evidentemente le aziende non riescono a tutelarsi in modo adeguato per evitare problemi causati dall’uso improprio dei propri dispositivi; infatti, il 57% delle imprese non comunica adeguatamente regole e limitazioni e il 37% non utilizza nessuna soluzione di sicurezza. Il dato più preoccupante sta nel fatto che il 48% delle aziende, non tutelandosi praticamente in nessun modo, non è nelle condizioni di determinare eventuali danni causati dall’uso scorretto dei dispositivi assegnati ai propri collaboratori.
Insomma, l’intenzione è buona, ma è indispensabile stabilire regole precise per tutelare la sicurezza delle aziende.