Si chiama così, Facebook Workplace e sostituisce quello che era Facebook at Work. Si tratta di una piattaforma, accessibile via web e dispositivi mobili, con cui le aziende possono semplificare i punti di contatto con dipendenti e team di lavoro, in un’ottica social che ricalca, in base, le esperienze d’uso della versione consumer. Lanciata alcuni mesi fa in modalità di prova, Workplace approda anche in Italia per rivoluzionare il flusso comunicativo all’interno di ambienti professionali, integrando diversi strumenti che permettono di sfruttare l’ecosistema per svolgere tante operazioni. Un esempio? L’invio di file, la condivisione di documenti, l’apertura di chat singole e di gruppo e la creazione di eventi corporate. Nulla di nuovo rispetto a quello che già si poteva fare sul Facebook classico, anche se qui è tutto ottimizzato per un uso prettamente enterprise.
Come funziona
Sebbene il marchio di fabbrica sia lo stesso, le società possono abilitare l’utilizzo di Workplace per i loro collaboratori e tenere escluso il Facebook globale. Ciò comporta una certa apertura verso il mondo social, seppur tenendo sotto controllo le attività del personale, anche in termini di sicurezza. Certo, ci sarà da aggiornare le policy ma i benefici di un unico sistema di gestione “leggera” (niente a che vedere con i CRM e gli ERP ovviamente) possono essere reali. La sifda è con Yammer e Slack, due software che la fanno da padrone quando si tratta di rinnovare la comunicazione in azienda tramite interfacce accattivanti. Anche i prezzi di Workplace sono interessanti: 3 dollari per utente fino a 1.000 utenti, 2 dollari entro i 10.000 e 1 dollaro se si va oltre. Questo vuol dire che più si incrementa il parco di utilizzatori e più si risparmia. In Italia diversi partner spiegheranno attraverso il Workplace Partner Program l’utilità dell’app, già sfruttata da migliaia di compagnie al mondo, tra cui Danone.