Si chiama Galaxy X ed è lo smartphone segreto dei Samsung Labs. Si tratta di un concept di telefonino che da anni è un pallino della multinazionale coreana: un oggetto dual screen che consente al cellulare di essere chiuso su sé stesso, come i modelli a conchiglia di una volta ma con la sorpresa di essere completamente full touch e montare dunque un display pieghevole. Come si renda possibile una tecnologia del genere è facile dirlo: l’OLED è la tecnica che consente ai produttori di realizzare schermi flessibili e resistenti e dunque capaci di ripiegarsi, almeno in alcuni punti. In realtà il Galaxy X, già Project Valley, applicherebbe un escamotage concreto: un display sulla parte superiore del device e uno sulla posteriore, uniti da una cerniera sottile ma pur sempre visibile.
In questo modo, il Galaxy del futuro potrà avere una diagonale umana, ad esempio da 6 pollici, ma occupando uno spazio minore perché chiuso in un clamshell decisamente meno ingombrante dei modelli attuali. Sarà solo questione di design? Probabilmente si ma pur sempre un modo per rendere più interessante un panorama mobile che negli ultimi mesi sta beneficiando di novità di rilievo, come quelle portate dal Galaxy S8 e dalle speranze di innovazione del nuovo iPhone 7S.
Quanto ci sia di vero dietro il Galaxy X è difficile dirlo, anche se notizie dell’ultima ora raccontano di come la compagnia abbia ordinato le componenti hardware per finalizzare tra i 2.000 e i 3.000 esemplari entro la prima metà del prossimo anno, per procedere con la costruzione di massa per fine 2018. Prima è attesa la nuova versione del Galaxy Note8, già confermato: uno smartphone che si ispira alle forme e alle linee del Galaxy S8 ma con il valore aggiunto della solita S Pen, indispensabile per ottenere il massimo dalla produttività on mobile.