Per i Google Glass non è arrivata la parola fine ma, sicuramente, l’ora di una completa ripartenza. Come avevamo scritto nelle scorse settimane, infatti, dopo l’iniziale entusiasmo susseguito alla presentazione del prototipo, i Glass avevano riscontrato un’accoglienza abbastanza tiepida dai consumatori comuni, sia per questioni legate all’usabilità che alle polemiche legate alla tutela della privacy. Le cose sono invece andate meglio in ambito business, con molti sviluppatori decisi a puntare sulle potenzialità del prodotto. La decisione annunciata da Google nelle scorse ore non è che la logica conseguenza di questo stato di cose: Mountain View fermerà la vendita ai consumatori della versione iniziale dei Glass (che era in vendita a 1.500 dollari) a partire dal 19 gennaio. Non solo: gli utenti, anche se ovviamente potranno continuare a utilizzare il prototipo, non riceveranno più nessun aggiornamento software (che pure erano stati abbastanza scarsi). Continuerà invece la vendita per la versione ad aziende e sviluppatori.
Google, che nel suo comunicato ufficiale sostanzialmente enfatizza il carattere di beta del prototipo sinora commercializzato, dovrebbe poi di rilasciare una versione nuova dei Glass nel corso dell’anno ma, per raggiungere l’obiettivo di sviluppare un prodotto davvero appetibile per i consumatori (e non solo per i Nerd accaniti, come ironizzava qualcuno). Dunque i Google Glass lasceranno Google X – il laboratorio in cui il gruppo lavora per anni a progetti tecnologici che potrebbero anche non vedere mai la luce – per diventare una vera e propria divisione separata.
A guidarla sarà Tony Fadell, ex executive di Apple noto per essere il padrino dell’iPod ed arrivato a Mountain View (California) quando lo scorso febbraio Google sborso’ 3,2 miliardi di dollari per aggiudicarsi il produttore di apparecchi smart per la casa Nest. Fadell continuerà a gestire Nest ma presterà buona parte del suo tempo alla divisione dedicata ai Google Glass. Secondo numerosi analisti, la mossa di mettere un uomo ex Apple alla guida del progetto comporterà l’imitazione della strategia della casa di Cupertino nella vendita di prodotti hardware: massima segretezza nella fase di test e rilascio del prodotto soltanto quando realmente pronto per conquistare il mercato.