Storage

IBM: un nuovo storage flash per carichi vecchi e nuovi

Il nuovo FlashSystem 9100 di IBM si propone alle aziende dotate di infrastrutture multicloud e che basano la propria attività sui dati

Pubblicato il 24 Lug 2018

Gianluigi Torchiani

IBM Flash 9100

Il mondo dello storage è da alcuni anni sottoposto a una forte evoluzione e a una competizione sempre più serrata, anche per effetto dell’ingresso sul mercato di nuovi operatori. Ecco perché un attore storico come IBM, da qualche tempo a questa parte, sta rinnovando profondamente il proprio parco prodotti. L’ultimo arrivato di casa è IBM FlashSystem 9100, un array all-flash FlashSystem che offre i vantaggi combinati della tecnologia FlashCore, integrata con le funzionalità software-defined multi-cloud-centric delle soluzioni IBM Spectrum Storage. Questi apparecchi sono internamente dotati della tecnologia Nvme, di funzionalità di deduplica e accelerazione hardware della compressione, densità flash 3D-TLC, oltre a un lungo elenco di moderne soluzioni Spectrum Storage per la protezione dei dati. Inoltre, così come tutte le soluzioni IBM, anche i nuovi array IBM FlashSystem 9100 sono dotati di Storage Insights, vere e proprie analisi predittive che permettono di comprendere e pianificare la capacità e le prestazioni dello storage. Questa descrizione basta a spiegare perché IBM FlashSystem 9100 sia pensato in particolare per quelle organizzazioni multi-cloud che basano sui dati la propria attività e che hanno bisogno di sistemi di storage all’altezza di questa scelta.

Matteo Mascolo, Storage and SDI Sales SME di IBM Italia

Una strategia Multicloud

Una soluzione che, ovviamente, è collegata alla strategia complessiva di IBM, come racconta a Digital4Trade Matteo Mascolo, Storage and SDI Sales SME di IBM Italia, «La strategia di IBM sullo storage è allineata a quella complessiva, che guarda alle infrastrutture multicloud, in modo da permettere una movimentazione e un’esperienza applicativa che renda trasparente il passaggio dall’on premise al private e public cloud. Tutto questo con un framework di gestione che è quello della virtualizzazione a container, rendendo possibile all’utente un’esperienza uniforme. In ambito storage IBM propone un assetto estremamente focalizzato sul paradigma software defined storage, che per definizione ha la vocazione di fare da collante tra il mondo on premise e quello cloud (non solo IBM) ».

Per chi ha bisogno di prestazioni elevate

All’interno di questa macro vision rientrano le architetture flash di casa come il FlashSystem 9100, che sono ritenute essenziali da IBM per efficientare tutti quei workload che richiedono prestazioni elevate. Secondo Big Blue è però difficile individuare un target ben preciso per questa specifica soluzione perché, pur sposando il flash array, possiede alcune caratteristiche peculiari che derivano dal software di bordo e dalle sue funzionalità tecniche. Rendendola dunque appetibile sia per Data Center di tipo tradizionale che moderni: «La macchina ha delle caratteristiche tecnologiche estremamente avanzate da un punto di vista prestazionale, che consentono di raggiungere prestazioni estremamente elevate, in particolari in termini di rack. Si tratta, inoltre, di un sistema che garantisce una latenza estremamente bassa rispetto ai nostri competitor. Questa bassa latenza e le altre caratteristiche permettono di utilizzare queste macchine sia per rendere efficienti gli applicativi di tipo tradizionale sia per quelli tipici dell’artificial intelligence e di tutti gli altri fenomeni che richiedono l’accesso al dato in real time».

Buone le prospettive per il mercato nazionale

Le aspettative di Big Blue per il mercato nazionale sono elevate: «Questo prodotto ci fa fare un passo in avanti di qualche mese rispetto ai nostri competitor, un vantaggio che ovviamente vogliamo massimizzare. Ci aspettiamo che, per la versatilità, il livello di prestazioni e le funzionalità che è in grado di mettere in campo il FlashSystem 9100 sia assolutamente in grado di giocare la partita del flash array storage. In particolare nel mercato italiano, che ha una buona sensibilità al tema del flash», conclude Mascolo.

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