Se il 2018 è considerato da più parti come l’anno della realtà virtuale un motivo deve pur esserci. L’utilizzo del VR in ambito videoludico è già ben avviato: Oculus Rift e HTC Vive sono i gadget preferiti per immergersi all’interno di mondi tridimensionali con gamepad che si trasformano in spade, pistole e mazze da sci. Ma non bisogna dimenticare che, già nel recente passato, la virtual reality ha fatto ben più di una semplice capatina nei contesti enterprise, permettendo a compagnie automotive, manifatturiere o a chi opera nel campo della formazione, di sperimentare nuovi processi comunicativi e produttivi, con un certo risparmio di costi e tempo.
Parlando di realtà virtuale bisogna però distinguere due sottocategorie: una cosa è fruire del VR tramite oggetti come gli Oculus o i Vive e un altro in maniera più versatile ma qualitativamente più bassa, ad esempio tramite i Gear VR. Il vero punto di forza sarà l’unione dei due mondi, performance da una parte, mobilità dell’altra. Un mix che sarà presto possibile grazie ai Vive Focus.
Si tratta del primo visore di HTC completamente indipendente, slegato cioè dalla necessità di una connessione al computer e dall’inserimento nella plancia di uno smartphone. Ciò comporta l’esistenza di un cervello integrato nel dispositivo, che in questo caso risponde al nome di Snapdragon 835. Come spiegato mesi fa da Qualcomm, la CPU è stata pensata proprio per potenziare device differenti, dai telefonini ai 2-in-1, fino alle automobili senzienti e a visori di realtà virtuale e aumentata.
Abbinato a uno schermo Amoled, i Vive Focus riescono a trasmettere con un livello qualitativo molto elevato immagini e ambienti in 3D, donando all’utente una libertà di movimento che ha il potenziale di aprire l’utilizzo a molti più settori, con un grado di coinvolgimento maggiore. Aspetto di pari importanza è il rilascio della nuova piattaforma su cui gli sviluppatori potranno lavorare per creare i propri progetti. Si chiama Vive Wave e si pone il non facile obiettivo di unificare l’attuale panorama del VR, frammentato e fin troppo eterogeneo. Basti pensare che Wave supporta 12 hardware di terze parti e ospita decine di software house che hanno già pubblicato app di vario genere, con l’obiettivo di diventare un po’ il Play Store della realtà virtuale domestica e professionale.
Non è dato sapere data di lancio e prezzo dei nuovi visori, che probabilmente debutteranno in Cina tra la fine dell’anno e gli inizi del 2018.