In che modo la Pubblica amministrazione può abbracciare la causa del digitale? Oltre 100 ricette sono contenute nel “Libro bianco sull’innovazione della PA” promosso da FPA (Gruppo Digital360), che è stato presentato al Ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno. Tra le proposte su cui si concentra il documento ci sono temi come il ricambio generazionale del personale, il ripensamento dei meccanismi di accesso alle carriere pubbliche, il potenziamento delle competenze (non solo digitali) dei dipendenti pubblici e una migliore governance dei processi di trasformazione. Questi alcuni dei temi su cui si è concentrato il dibattito all’interno.
Tra le oltre 100 raccomandazioni contenute nel Libro, alcune hanno già trovato risposta di recente, ad esempio quelle che chiedono lo sblocco del turnover e il lancio di una grande campagna di reclutamento di nuove leve e professionalità. Il Libro Bianco di FPA, che nasce con l’obiettivo di definire la nuova Agenda per l’innovazione della PA italiana, è stato stilato grazie a un percorso collaborativo che ha coinvolto dirigenti e dipendenti pubblici, rappresentanti di aziende che lavorano con le amministrazioni e associazioni della società civile, studiosi e ricercatori.
Tra i principali spunti emersi del documento c’è la necessità di fare meno leggi, con più manuali e “cassette degli attrezzi”: occorre insomma adottare una drastica riduzione della produzione normativa, concentrandosi invece su semplificazione e azioni di accompagnamento, privilegiando regolamenti e linee guida agli interventi legislativi. Altro tema è la promozione delle buone pratiche, attraverso luoghi fisici di confronto (forum nazionali, giornate tematiche) e strumenti di condivisione. Il confronto tra esperienze di successo, infatti, può abilitare la condivisione di risorse e competenze tra enti, anche attraverso forme di riuso/trasferimento delle soluzioni già sviluppate e adottate. Infine, nella PA bisogna rafforzare le competenze e valorizzare i talenti: occorre approvvigionarsi di competenze nuove, potenziare parallelamente quelle già presenti nella PA, attraverso l’aggiornamento continuo e la valorizzazione del sapere implicito delle persone e delle organizzazioni.
“Il Libro Bianco si basa su un metodo che sento di apprezzare e condividere – ha commentato il Ministro Bongiorno -. Quando sono diventata Ministro ho chiesto ai miei collaboratori quale potesse essere una bussola per orientarmi e mi è stata consegnata la prima versione, che era ancora in consultazione, di questo Libro Bianco, il cui valore sta proprio nella forma partecipata, nel contributo di una comunità consolidata di innovatori come quella di FPA. Oggi non dobbiamo inventarci l’idea geniale e risolutiva per riformare la PA, ma portare avanti un confronto continuo con chi nella PA lavora da sempre e può indicare rimedi che non puntino sull’impatto mediatico ma possano davvero contribuire al cambiamento. Un approccio concreto, insomma, perché la trasformazione digitale e organizzativa della PA non richiede nuove grandi riforme, ma l’applicazione delle leggi già esistenti e l’omogeneizzazione dei servizi”.
“In questo anno di grandi cambiamenti, con la nascita di un nuovo governo e il rinnovamento degli organismi preposti alla governance dell’innovazione del Paese, come AgID e Team Digitale – ha spiegato Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FPA – la nostra preoccupazione era che venissero azzerati tutti i processi di innovazione avviati con la precedente legislatura. È emersa quindi la necessità di valorizzare quanto già fatto e individuare allo stesso tempo gli aspetti più deboli o mancanti, su cui lavorare nei prossimi anni. Con il Libro Bianco abbiamo voluto dare una risposta a questa esigenza”.