Normativa

Modem libero: ecco cosa cambia per utenti e mercato

La delibera Agcom sul modem libero è diventata pienamente operativa dallo scorso primo dicembre. Ecco le conseguenze per utenti finali e produttori del settore

Pubblicato il 12 Dic 2018

modem libero

Dallo scorso primo dicembre l’Italia è ufficialmente entrata nell’era del modem libero: dopo un mini slittamento (la data iniziale prevista era infatti quella del 31 ottobre 2018) è entrata in vigore la relativa delibera dello scorso 2 agosto di AGCOM, l’Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni, che sancisce la possibilità per i consumatori di svincolarsi dai modem imposti dai pacchetti di abbonamento dei provider TLC e di poter scegliere il brand e la tecnologia che preferiscono. Più precisamente, questo cambiamento è valido dal primo dicembre per i nuovi contratti, ma si estenderà a quelli già in vigore a partire dal primo gennaio 2019.

Modem libero: cosa cambia per gli utenti

Cosa dunque cambia nell’era del modem libero? In buona sostanza gli operatori di reti pubbliche di comunicazioni e i fornitori di servizi di comunicazione non potranno rifiutare di collegare apparecchiature terminali alla propria rete, a patto che  l’apparecchiatura scelta dall’utente soddisfi i requisiti di base previsti dalla normativa europea e nazionale. Non solo: non potranno essere imposti all’utente oneri aggiuntivi o ritardi ingiustificati, nel caso di collegamento a terminale diverso da quello “suggerito” dai carrier. Altro punto cardine della delibera è la trasparenza: qualora gli operatori offrano il terminale in abbinamento con servizi di connettività ne devono specificare chiaramente le condizioni di fornitura, nonché garantire che il consumatore possa scegliere un proprio terminale, fornendo tutte le specifiche necessarie al suo funzionamento. In particolare, nel caso di cessione a titolo oneroso, gli operatori devono indicare gli eventuali costi di installazione, nonchè il numero e il valore delle rate di noleggio e le condizioni di riscatto della proprietà del terminale.

Modem libero: cosa cambia per il mercato

Oltre ai vantaggi e alla maggiore libertà per gli utenti finali, è evidente che la delibera, nel medio termine, è destinata ad avere un impatto anche sul mercato dei produttori di modem (come abbiamo raccontato in questo articolo). Sinora, chiaramente, i produttori di apparati modem/router che non erano riusciti a stringere un accordo con i carrier rischiavano di trovarsi ai margini del settore. Rendendo più difficile la concorrenza sui prezzi e l’innovazione di prodotto, che invece la delibera Agcom si propone di favorire. Ma quanto si stanno adeguando gli operatori di TLC a questa disposizione dell’Agcom? Occorre premettere che la delibera è stata osteggiata dalla quasi totalità degli operatori telefonici. Dopo il primo dicembre, però, sembra esserci stata una certa tendenza all’adeguamento, con informazioni per la scelta dei consumatori rese disponibili sui portali di alcuni dei maggiori carrier, tra cui Fastweb e Tim. 

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati