Le reti intelligenti giocano un ruolo chiave nello sviluppo degli apparati di protezione delle Smart City ma sono gli operatori “sul campo” – poliziotti, carabinieri… – a fare la differenza tra una città sicura e una ostaggio della criminalità. E proprio sugli operatori si concentrano gli sforzi dei ricercatori di Motorola Solutions, società americana (la sede è a Chicago) che sviluppa tecnologie per le comunicazioni radio destinate sia al settore privato che a quello pubblico. Le sue ricetrasmittenti con tecnologia Push-To-Talk (PTT, il cosiddetto tasto “parla-ascolta”) sono usate per far comunicare tra loro gli uomini dei servizi di sicurezza che presidiano un evento sportivo o un concerto, i poliziotti impegnati in una retata, i vigili del fuoco e gli operatori della protezione civile durante un intervento di emergenza.
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Cosa cambia nel manufacturing
Ma la tecnologia in questione trova impiego anche nel manufacturing, per gestire le comunicazioni tra gli operatori all’interno degli impianti industriali, nell’edilizia – per favorire la condivisione delle informazioni all’interno del cantiere –, nell’oil&gas, nei trasporti, nell’hotelerie e nel retail (i commessi delle grandi catene di moda sono ormai tutti dotati di ricetrasmittente per comunicare in tempo reale con il magazzino, gli altri commessi o le casse). Si tratta di dispositivi intuitivi ma sostenuti da una complessa architettura IT: «Il PTT – spiega Sirio Magliocca, Amministratore Delegato di Motorola Solutions Italia – crea automaticamente una gerarchia nelle comunicazioni, siano queste bidirezionali o di gruppo. Si tratta di una tecnologia che, sono certo, continuerà a essere utilizzata anche in futuro perché nelle situazioni di particolare urgenza e concitazione, la possibilità di abilitare una chiamata semplicemente schiacciando il tasto posto lateralmente alla ricetrasmittente può veramente fare la differenza tra la vita e la morte».
Il PTT va nel cloud
WAVE, presentata nei giorni scorsi, è una piattaforma che facilita la collaborazione all’interno di gruppi di lavoro distribuiti geograficamente. «Si tratta – spiega Lorenzo Spadoni, Key Account Government & Public Safety di Motorola Solutions Italia – di una soluzione completa che comprende, oltre alle ricetrasmittenti, anche tutta la parte infrastrutturale, le centrali operative e lo strato applicativo». Permette di instaurare e prioritizzare le comunicazioni da qualsiasi tipo di device (walkie-talkie, telefonini cosiddetti “rugged”, pensati per un utilizzo in ambienti particolarmente ostici, e smartphone consumer) su diverse tipologie di reti (Broadband, Wi-Fi, Public Safety LTE utilizzate dalle autorità di pubblica sicurezza e Land Mobile Radio per le comunicazioni V2V, da veicolo a veicolo). Disponibile in due versioni, WAVE 5000 – che dal prossimo anno sarà erogato anche come servizio in cloud, grazie a un accordo siglato con Amazon AWS – è destinato agli enti locali e alle piccole e medie organizzazioni private. WAVE 7000 è, invece pensato per i grandi enti nazionali di pubblica sicurezza e assicura il rapido provisioning e l’aggiornamento immediato delle funzionalità a tutti gli utenti, oltre a funzionalità avanzate di sicurezza delle comunicazioni e mappatura dei dispositivi.
Spazio alla “critical intelligence”
La società, che investe il 10% del fatturato in ricerca e sviluppo, oggi però si spinge oltre e lo fa attraverso soluzioni che «partendo dalle comunicazioni critiche evolvono in quella che noi definiamo critical intelligence – commenta Spadoni –. I dati, la loro elaborazione, contestualizzazione e integrazione con le tecnologie AI permettono di sfruttare i nostri apparati in un’ottica completamente diversa. Oggi è possibile agganciare alle tecnologie in uso alle forze dell’ordine tutto un substrato di servizi abilitato dal cloud. Grazie alle telecamere indossabili e al software di riconoscimento facciale, per esempio, sarà possibile scansionare in tempo reale i visitatori di un centro commerciale che l’agente di polizia incrocia camminando e identificare automaticamente un minore scomparso del quale sia stata diramata una foto segnaletica. E in futuro ci sarà spazio anche per droni e hololens, che aiuteranno gli operatori impegnati sul fronte di una frana, di un terremoto o un incendio». E per i partner quali opportunità si aprono? «WAVE è dotato di un middleware intelligente, un front end standard che permette di virtualizzare la tecnologia per renderla più facilmente integrabile dalle terze parti, tramite la semplice condivisione di API. I partner saranno, così, in grado di offrire un’ampia gamma di servizi all’utente finale, con formule tariffarie scalabili e pay-per-use».