Sono oltre 45 milioni gli utenti che oggi usano Apple Pay. Secondo alcuni analisti, la cifra arriverà a 86 milioni entro la fine di quest’anno. Samsung, che pure ha incontrato difficoltà nel lancio del servizio, potrà arrivare a 34 milioni nel 2017. La distanza è dunque netta ma nel futuro potrebbe ribaltarsi completamente. Merito del chip MST a bordo degli attuali smartphone della serie Galaxy che supportano Samsung Pay. Seppur non sia presente su tanti Android, la tecnologia usata dal sistema di pagamento elettronico della coreana è in grado di andare oltre i limiti del marchio, per abbracciare tutti i dispositivi dotati di MST. Si tratta di una strategia simile a ciò che vuole fare Google con Android Pay, che sfrutta semplicemente l’NFC, ma che attualmente non gode di una roadmap ben precisa come quella dei due produttori.
La differenza tra l’NFC e il MST sta nella tipologia di trasmissione dei dati. Quest’ultimo utilizza una serie di segnali magnetici per completare l’acquisto, simili a quelli che avvengono quando si passa una normale carta di pagamento su un lettorino pos tradizionale. Data la sua natura, la Magnetic Secure Transmission, rappresenta un metodo più sicuro dell’NFC per effettuare una transazione ed è dunque plausibile che altri produttori vogliano integrare il chip nei loro telefoni da qui ai prossimi mesi. Sulla carta non mancherebbe nulla a Samsung per portare Pay su cellulari privi del marchio e realizzati da altre compagnie, anzi c’è persino chi scommette che, con un lancio globale di Samsung Pay, possano arrivare delle custodie dotate di sensore MST per trasformare anche gli Android privi del chip in terminali utili all’esborso via wireless. E a quel punto, privo di limiti, il concorrente di Apple Pay non potrà che raggiungere cifre molto più ampie delle attuali.