I costi e la complessità della ricerca scientifica stanno crescendo in maniera costante, costringendo le industrie farmaceutiche alla continua ricerca di soluzioni per l’ottimizzazione dei loro processi e una accelerazione del go-to-market per i nuovi farmaci, che devono essere sempre più personalizzati sulle esigenze dei pazienti.
Su queste problematiche si è concentrata l’attività di PatchAi, una start-up innovativa nata a Padova nell’agosto 2018 e che si compone di un team di 21 giovani professionisti dotati di competenze specialistiche e complementari. La squadra ha realizzato l’omonima soluzione PatchAi®, una piattaforma cognitiva che incorpora un virtual assistant per la raccolta e l’analisi dei dati riportati dai pazienti negli studi clinici, che punta al coinvolgimento e alla collaborazione dei pazienti stessi per migliorarne la qualità della vita e supportare l’industria farmaceutica nell’offrire prodotti medicinali migliori, convenienti e personalizzati.
Per i farmaci personalizzati serve l’aiuto dei pazienti
Lo sviluppo di nuovi farmaci, infatti, si sta orientando sempre di più verso la personalizzazione dei medicinali. I pazienti da soggetti passivi nella raccolta dei dati diventano veri e propri collaboratori e fornitori di informazioni in logica Real World Evidence (RWE), ovvero informazioni provenienti dal mondo reale e non solo dai laboratori.
I servizi standard adottati fino ad oggi per la raccolta dei dati hanno dimostrato di fornire informazioni di scarsa qualità e di non essere in grado di ottenere e mantenere il coinvolgimento da parte dei pazienti, soprattutto durante la fase finale della ricerca clinica. Un aspetto da non sottovalutare, dal momento che può causare ritardi o addirittura il ritiro dei trial clinici fino nell’85% dei casi.
L’emergenza Covid-19 ha ulteriormente evidenziato la necessità di poter monitorare da remoto le condizioni dei pazienti, per questo solamente i trial che erano digitalizzati hanno potuto proseguire senza alcuna interruzione.
Cresce quindi l’esigenza di avere delle soluzioni digitali innovative che riescano a mantenere alto l’ingaggio dei pazienti nella fornitura delle informazioni e, al contempo, a raccogliere dati clinici di alto valore.
La piattaforma PatchAi® nasce proprio per coprire tale esigenza: attivando un processo cognitivo che sfrutta anche le tecnologie IBM di Artificial Intelligence e di Machine Learning disponibili su IBM Cloud, per la raccolta e l’analisi predittiva dei dati.
La piattaforma integra un assistente virtuale empatico, sviluppato con IBM Watson Assistant, in grado di interpretare le esigenze del paziente, implementare strategie personalizzate per promuovere e mantenere il coinvolgimento del paziente e raccogliere dati su sintomi, supportare l’aderenza alla terapia e migliorare la qualità della vita, tutto in forma conversazionale grazie ai Co-PRO® (Conversational Patient Reported Outcomes).
I progetti e le attività di PatchAI saranno presentate in occasione dell’IBM Ecosystem Summit, l’evento digitale che si terrà il 13 ottobre 2020