Da quanto è nata, Street View è diventata una piattaforma con la quale visitare praticamente ogni paese al mondo, camminando in maniera virtuale tra le sue strade. Dopo un progetto legato alla Luna, ora Google ci porta direttamente nello Spazio, a bordo della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale. La mappatura della navicella è stata effettuata da Thomas Pesquet, un astronauta francese della ESA, European Space Agency, che si è prestato a svolgere il ruolo di solito occupato dai tracker sulla Terra. Ovviamente dietro il lavoro c’è la presenza di diversi soggetti, tra cui la NASA, la stessa ESA, la JAXA, Roscosmos e Casis. Pesquet non solo ha digitalizzato i 15 moduli dell’ISS ma anche i due mezzi utilizzati per il docking, lo SpaceX Dragon e Orbital Cygnus.
Fotocamere extraterrestri
A differenza di quanto succede da noi, non è stato possibile trasportare sulla Stazione Spaziale Internazionale le stesse attrezzature usate da Google per il merge delle immagini in 3D. Per questo motivo l’astronauta si è trovato a dover progettare un sistema in grado di catturare e poi ricreare foto di qualità per la visualizzazione tridimensionale. In realtà usare un metodo poco ortodosso e non strettamente connesso alle linee guida di Big G, ha permesso di aggiungere informazioni ulteriori agli ambienti ripresi. Per la prima volta le fotografie raccolte sono state corredate di note e specifiche, come accade solo per le immagini pubblicate sulla piattaforma Google Arts&Culture. Un primato non da poco che segue la già novità del debutto assoluto di Street View in assenza di gravità.