Sin dalla sua nascita, nel 2006, Twitter ha sempre mantenuto il limite massimo di 140 caratteri. Il motivo è semplice: nato come concorrente di Facebook, nel tempo il social dei cinguettii è diventato più una killer application degli sms. Strano ma vero: dieci anni fa (ma anche dopo) chi aveva un featured phone, non in grado di andare su internet, poteva aggiornare il proprio profilo inviando un sms dal proprio cellulare.
Nell’era moderna però nessuno usa più i messaggini, se non per questioni prettamente di marketing, e dunque la piattaforma può fare un salto in avanti. Pare infatti che i 140 caratteri diventeranno presto 280, esattamente il doppio, per consentire agli utenti di esprimere meglio i propri pensieri online.
In realtà la notizia è più ufficiale che mai, visto che la compagnia ha già confermato di aver avviato test su alcuni iscritti, in maniera casuale, in diverse zone del mondo. In passato Twitter si era espressa abbastanza chiaramente a riguardo, dicendo che mai avrebbe permesso una maggiore possibilità di scrittura, per non snaturare la piattaforma. Eppure sembra che le cose siano cambiate soprattutto dopo il rallentamento della crescita trimestrale sofferto negli ultimi mesi. Nel secondo trimestre dell’anno ha perso 116 milioni di dollari, rispetto alla rilevazione precedente, con un database di utenti fermo a 328 milioni. Facebook, che pure vive una certa saturazione, è a 2 miliardi, giusto per capirci.
Un’ipotesi più che probabile sulla decisione di doppiare lo spazio a disposizione arriva da una strategia del gruppo che vedrebbe Twitter lavorare sodo per guadagnarsi più persone in Oriente. Dall’altra parte del mondo il cinese, il giapponese e il coreano, rappresentano lingue con idiomi che spesso occupano un più largo numero di caratteri rispetto all’alfabeto romano, per cui andrebbero incontro a un ulteriore limite sull’opportunità di sfruttare sito e app per esprimere pienamente un concetto senza risultate telegrafici.