Convention Var Group 2016

Bilancio in salute per Var Group, che guarda già al futuro

I numeri ufficiali del 2015 raccontano di una crescita del 12%rispetto all’anno precedente, grazie anche alla spinta delle nuove linee di business. Per continuare su questa strada spazio agli investimenti interni e saranno rafforzate le collaborazioni con le start up

Pubblicato il 06 Mag 2016

Gianluigi Torchiani

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Tempo di bilanci per Var Group, che però non rinuncia certo a guardare al futuro. Il secondo giorno dell’annuale Convention di Cervia è stato infatti l’occasione per presentare ad aziende partner e clienti le strategie del gruppo. Che appare profondamente diverso rispetto ai tempi della prima convention, esattamente dieci anni fa. Come ha raccontato il presidente e fondatore di VarGroup, Giovanni Moriani, si è trattata di un’evoluzione che è andata di pari passo con i grandi cambiamenti che hanno interessato il mondo IT. «Allora eravamo un’azienda che sostanzialmente rivendeva la tecnologia portata dai grandi player globali (in particolare IBM) e con questa ci proponevamo alle aziende per aiutarle a gestire il loro business. Oggi i nostri contenuti sono radicalmente diversi rispetto a 10 anni fa. Non ci occupiamo più tanto di gestione quanto, piuttosto, cerchiamo di aiutare queste aziende a creare nuovi business e opportunità grazie al digitale. In questo cambiamento abbiamo però mantenuto una mission precisa: portare innovazione alla media impresa italiana, così come il nostro focus è rimasto su nostro Made in Italy».

Lo testimoniano i progetti presentati nella due giorni di Cervia, come, ad esempio l’accordo con DHL: le due società si propongono insieme sul mercato con una soluzione completa, che comprende piattaforma digitale, sito per l’e-commerce e servizi di consegna e logistici. Oppure quello di Conad del Tirreno, che sta predisponendo con Var Group un’ambiziosa iniziativa di click and collect sul punto vendita. O ancora Lavazza, che grazie al supporto del system integrator ha messo a punto un ambizioso progetto legato all’industry 4.0.

Come ha insomma rimarcato il Ceo Francesca Moriani, «La nostra specificità è quella di riuscire a gestire la complessità della nostra offerta coniugandola con una profonda conoscenza dei nostri clienti. Ci presentiamo al mercato con offerta molto innovativa: le novità che avevamo annunciato appena lo scorso anno (big data, business intellicence, ecc) sono state già metabolizzate, con una serie di progetti che sono già stati avviati». Il risultato sono i 215 milioni di euro di fatturato complessivo registrati nel 2015, numero che vale una crescita del 12% anno su anno. Entrando nel dettaglio dei dati di bilancio, si scopre come la rivendita pura e semplice delle infrastrutture tecnologiche di supporto, realizzate dai grandi player dell’IT, valga ormai poco più della metà del giro d’affari del gruppo (119 milioni di euro). Tutto il resto è legato ai nuovi business messi in piedi in questi dieci anni da Var Group: 21 milioni di euro, ad esempio, sono legati ai Managed service, dieci milioni alla Digital experience, 6 milioni ad analytics, Bu e big data altri 6 milioni di euro.

Una crescita continua che ha fatto lievitare le dimensioni e le complessità organizzativa di Var Group, che ora conta su circa 900 dipendenti. E che, per dirla con le parole di Giovanni Moriani, ha ora necessità di investire su sé stessa. In questo senso va letto l’annuncio relativo alla nascita di Var Service, ossia una sola business unit per tutte le attività legate ai servizi gestiti, così da servire ancora meglio la clientela. Sempre in quest’ottica va anche visto un importante progetto di marketing intelligence, adottato con l’obiettivo di migliorare il dialogo continuo con i clienti finali. Non a caso la nuova parola d’ordine per Var Group è competenza: l’idea è di fare largo alle forze fresche delle giovani generazioni, rafforzando le collaborazioni in essere con il mondo universitario e non solo. Infatti, sempre di più le start up saranno coinvolte e inserite all’interno di specifici progetti.

Questo spiega anche la particolare formula dell’Hackhaton legato a Convention Var 2016: i giovani si sono confrontati direttamente con problematiche ed esigenze reali espresse dai clienti di Var Group. A spuntarla, al termine di una maratona di 30 ore, è stato il Gruppo Uniping, che ha ideato un prototipo di applicazione (sviluppato con tecnologia Dell) per la digitalizzazione delle bolle ordini dei punti vendita del retailer Nonna Isa. Una soluzione che non resterà sulla carta ma che è destinata a essere realmente implementata. Il presidente di Var Group ha poi annunciato che i futuri sforzi si concentreranno sul tema dell’interpretazione del dato, tanto che presto in azienda entreranno a lavorare quattro data scientist. Un modo estremamente concreto, insomma, di guardare al futuro.

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