Nell’era della digital transformation, se non si è in grado d’impostare e condurre una strategia completa e coerente di gestione dei contenuti a livello enterprise, si rischia di non compiere appieno quella dematerializzazione dei processi così importante per recuperare efficienza e produttività in azienda. Al contrario, riuscire a consolidare l’infrastruttura IT sfruttandone tutti i contenuti, e rendendoli disponibili e fruibili con facilità agli utenti in sicurezza, consente di razionalizzare la gestione dei processi e prendere decisioni di business più informate e migliori: l’offerta di soluzioni della Enterprise Content Division (ECD) di Dell EMC punta a dare agli utenti queste capacità e, per svilupparsi ed evolversi, sta contando sempre più sul contributo unico che i partner del canale indiretto possono dare, con il loro patrimonio di conoscenze e la vicinanza alle reali necessità degli utenti. Lo si è potuto constatare chiaramente dalla cascata di annunci tecnologici e di prodotto all’evento ’Momentum Europe’, a Barcellona all’inizio di novembre, tra cui soprattutto LEAP, la piattaforma cloud-based di gestione dei contenuti che, oltre alle app ‘off-the-shelf’ rese disponibili dalla società, permette ai partner di sviluppare nuove app per risolvere specifiche esigenze del digital business dei loro clienti.
Abbiamo chiesto ad alcuni tra i partner e operatori italiani presenti all’evento qualche opinione e commento sul possibile impatto che i nuovi recenti annunci di ECD potranno avere sulla loro attività, tenendo anche in considerazione, sullo sfondo, l’imminente completamento – previsto tra dicembre di quest’anno e gennaio 2017- dell’acquisizione della divisione ECD di Dell EMC da parte di OpenText, uno dei maggiori fornitori di soluzioni EIM (enterprise information management).
Matteo Tiberi, responsabile commerciale della divisione wHospital di Lutech, società di consulenza, system integration, outsourcing in ambito ICT, e partner di Dell EMC ECD, esprime commenti positivi sugli ultimi annunci e sulla strategia aperta dalla piattaforma LEAP, sottolineando la capacità di queste soluzioni di portare a un’espansione del business nel comparto della gestione dei contenuti. Nel caso di Lutech, il suo framework web-based wHospital si integra con documentum e la tecnologia Dell EMC tramite standard di catalogazione e condivisione di documenti e record dei pazienti in ambito sanitario come XDS (cross-enterprise document sharing). Sul modello di LEAP, anche wHospital mette a disposizione dei propri partner un ambiente di sviluppo: «Con esso l’ecosistema di system integrator con cui collaboriamo può creare nuove app cliniche da zero sfruttando le funzionalità della piattaforma».
Il vantaggio dell’integrazione con una soluzione già ’XDS compliant’, come Documentum IPR (Integrated Patient Record), spiega Tiberi, è che scegliendo wHospital si evita il ’lock-in’ con un fornitore specifico e si ha la possibilità di comunicare con ’n’ repository, senza dover sviluppare soluzioni custom. E questi benefici continueranno, anche con l’acquisizione di ECD da parte di OpenText. Per traguardare le nuove opportunità di mercato, la logica di Lutech è fare incontri periodici con clienti e partner, allo scopo di collezionare tutte le nuove richieste, che spaziano dalle funzionalità per il motore del framework, alle funzionalità verticali, in tal caso sviluppate direttamente dai singoli partner attraverso le app. «In questo modo, tramite le app, siamo sicuri che il cliente finale che ha bisogno di qualcosa di realmente specifico, potrà soddisfare comunque la propria esigenza, senza bisogno di interventi sul framework».
Gianfranco Vezzaro, CEO di Globo Informatica, società di consulenza IT focalizzata sulla digital transformation e sull’abilitazione di processi di dematerializzazione per grandi imprese, in particolare nei settori bancario e assicurativo, ritiene rilevanti tutte le soluzioni presentate, in particolare per le grandi aziende che hanno investimenti in un programma di digitalizzazione, e non possono prescindere da tecnologie tra le più evolute del settore. «Nel mondo dei servizi finanziari, banche e assicurazioni, tutti i programmi di digital transformation inducono l’archiviazione digitale di quantità sempre crescenti di informazioni strutturate e non strutturate, ragion per cui l’adozione di una piattaforma enterprise di archiving, accessibile in maniera profilata sia agli utenti, sia alle applicazioni transazionali, diventa fondamentale». Di conseguenza, alle funzionalità di enterprise content management (ECM) di Documentum, già utilizzato nel settore da una nutrita base di grandi clienti, spiega Vezzaro, sempre più verrà affiancata la capacità di archiviazione massiva di contenuti statici e strutturati che InfoArchive abilita.
Ed è su questa piattaforma che Globo prevede lo sviluppo di business a partire dal prossimo anno: «Per quanto riguarda noi, dando per scontato l’utilizzo di Documentum, vediamo in InfoArchive la linea di crescita, dal 2017 in poi, almeno per i prossimi tre anni». Per quanto riguarda la piattaforma LEAP, considerando il mercato italiano, Vezzaro vede ancora un po’ prematura la sua adozione nel mondo finance, sia a causa delle politiche e priorità d’investimento, sia per la necessità di analizzare meglio le implicazioni a livello legale, di sicurezza e compliance, che una soluzione basata su cloud comporta. Infine, riguardo all’acquisizione di ECD da parte di OpenText, Vezzaro non vede sovrapposizioni, ma complementarità di due offerte tecnologiche che, entrambe posizionate nell’area più ambita del Magic Quadrant di Gartner, con la loro sinergia potranno indirizzare ancor meglio target di mercato differenti. «Dal nostro punto di vista, questo significa raddoppiare il parco clienti in Italia a cui proporre i nostri servizi di consulenza, quindi ci riteniamo soddisfatti di questa acquisizione, e abbiamo già deciso di investire in formazione sulle competenze OpenText, nel momento in cui la fusione sarà operativa e sarà fatta chiarezza organizzativa per quanto attiene all’Italia». In sostanza, una volta definita la roadmap che, dopo l’operazione, le due aziende daranno ai loro prodotti, sarà possibile definire gli investimenti in formazione sulle piattaforme designate come quelle prioritarie.