Da solista a orchestratore, il percorso di Eurosystem verso la creazione e l’ampliamento del Gruppo che oggi la connota procede attraverso un piano sostanzioso di acquisizioni volte ad estendere le diverse specializzazioni con cui affrontare le nuove sfide del mercato. Il system integrator di Treviso ha, infatti, vissuto le varie fasi e le dinamiche del mercato italiano dell’informatica degli ultimi quarant’anni, da quando la parola “consolidamento” ancora non appariva nel vocabolario del canale nostrano e le aziende del trade erano piccole e numerosissime, soggetti di quel “nanismo” che caratterizzava, appunto, il canale IT e gran parte del tessuto economico della Penisola.
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Eurosystem, un Gruppo in crescita con le acquisizioni
Oggi l’azienda fondata da Gian Nello Piccoli, che ne è presidente, si configura in tutto e per tutto come Gruppo, che all’originale sede trevigiana ha aggiunto le varie filiali di Bergamo, Bologna, Ferrara, Firenze, Trieste, Udine e Verona, per un totale di 150 persone (destinate a diventare 200 in capo a un anno), per seguire un mercato locale che è destinato presto a espandersi ulteriormente, con l’imminente nuova ondata di acquisizioni previste.
Attualmente le acquisizioni effettive da parte di Eurosystem sono state quelle del 2016 di Nordest Servizi Udine, inizialmente come partecipata e dallo scorso anno posseduta al 100%. Mentre sempre lo scorso anno è stato acquisito l’80% di Estecom Ferrara. Aziende, queste, focalizzate nell’offerta infrastrutturale e di servizi per clienti di medio-grandi dimensioni. Fanno poi parte del Gruppo Eurosystem la SDTeam, di Firenze, che si occupa della parte software e Securebee, un’azienda focalizzata sulle soluzioni di sicurezza IT. AcademIT, invece, è un altro marchio del Gruppo, un’academy che si occupa di fare formazione ai clienti ed è trasversale a tutte le diverse componenti e business unit.
Eurosystem a caccia di aziende con competenze verticali e geografiche
«La nostra offerta si sta progressivamente spostando verso i servizi, rallentando, di fatto, la parte inerente la rivendita diretta ai clienti, via via diventata meno profittevole che in passato – spiega Piccoli -. E in questa direzione andranno anche le nuove acquisizioni, con l’obiettivo di acquisire, attraverso queste, altri 6 o 7 milioni di fatturato, per arrivare a un consolidato intorno ai 24 milioni complessivi in capo a un anno e mezzo circa».
Acquisizioni che saranno su ambiti territoriali, di competenze e di mercati o competenze verticali. Eurosystem ha, infatti, già puntato gli occhi sull’area di Verona, e sta analizzando la possibilità di una o due acquisizioni anche tra Milano, Parma e Piacenza, che andrebbero a completare la geografia tra il milanese, la Romagna e Toscana.
Occhi puntati su aziende focalizzate su temi verticali
Mentre dal punto di vista dei verticali l’interesse è per le società di infrastruttura «per potere agire sulla loro base clienti con le nostre proposte software, oppure piccole software house che abbiano un parco clienti ACG basati su vecchi As400. Si calcola, infatti, che in Italia ci siano oltre 15.000 As400 installati, che rappresentano un bacino molto interessante di opportunità, da riconvertire sui temi dell’iperconvergenza per la parte infrastrutturale e su software estremamente verticalizzati. Oppure, ancora, siamo alla ricerca di società molto specializzate nel mondo del controllo della gestione, CRM e BI. Temi tutti che già copriamo al nostro interno, ma che necessitano di forze dedicate per poter essere seguiti in maniera adeguata e per approcciare nuovi prospect» informa Piccoli.
In Eurosystem 9 divisioni a capo di esperti
Un’offerta che si sta, quindi, progressivamente articolando e che Eurosystem ha organizzato secondo 9 divisioni, operative sia sui clienti acquisiti sia sui prospect, e si sta strutturando al suo interno per seguire i diversi filoni affidandoli ad altrettante figure manageriali oppure, come detto, acquisendo società specializzate con competenze specifiche per determinati mercati o tecnologie. Anche startup, soprattutto per quanto riguarda l’ambito delle tecnologie emergenti.
Nuove risorse da Università o da creare ad hoc
Skill nuovi da portare in azienda che il system integrator cerca anche attraverso partnership instaurate con alcune Università della zona e la partecipazione come socio del progetto Smact, il Competence Center del NordEst, che coinvolge tutte le Università venete e alcune importanti aziende.
«Siamo inoltre diventati Club Member del CUOA, una business school storica del territorio veneto, che coinvolge aziende di alto livello, con cui stiamo ipotizzando di organizzare percorsi formativi per l’addestramento delle persone sulla gestione dei processi di alcuni settori verticali. L’idea è di unire le nostre competenze tecniche e quelle didattiche della business school per arrivare a creare delle professionalità utili a noi e ai nostri clienti operanti in quegli stessi settori».
Soddisfare le esigenze di personalizzazione dei clienti
Clienti che hanno sempre maggiori esigenze di essere guidati e supportati nel loro processo di innovazione, e tra i quali si evidenzia sempre più la necessità di verticalizzazioni e di specializzazioni, declinate sui temi della digital transformation e dell’industria4.0. Una controtendenza rispetto agli anni passati dove molto si è spinto verso una standardizzazione generalizzata, riscoprendo i vantaggi delle personalizzazioni, oggi rese gestibili attraverso i servizi erogabili in cloud, per i quali Eurosystem si appoggia ai data center di AscoTLC e di Acantho.
«I system integrator italiani sono a volte carenti sugli aspetti dello sviluppo applicativo, ma anche su quelli consulenziali e sulla parte commerciale – lamenta Piccoli -, mentre le nuove modalità di approccio al cliente richiedono l’individuazione di nuove buyer personas che sono diverse da quella con cui eravamo abituati a intefacciarci fino a qualche tempo fa. I nuovi servizi che ormai entrano di diritto nelle nostre offerte hanno, invece, bisogno di essere portate alla conoscenza dei nuovi decisori d’acquisto, perché risolvono le loro, singole, esigenze. Le aziende, infatti, hanno ben presente cosa vogliono e il grado di personalizzazione a cui vogliono arrivare e quando si tratta di grandi clienti, ci troviamo di fronte a interlocutori con alte competenze, sia di tecnologia sia di brand. E chiedono altrettante competenze da parte dei loro fornitori, che devono sapere collocare e interpretare le tecnologie secondo le esigenze di innovazione dell’azienda o delle singole line of business».
Lezioni di business da AcademIT di Eurosystem
In questo senso, Eurosystem fa la sua parte. Attraverso AcademIT, su cui sono state fatte confluire parte delle attività dell’acquisita Nordest Udine, eroga formazione di tipo tecnologico e manageriale ai propri clienti e anche all’interno delle aziende del Gruppo stesso. AcademIT recluta i docenti, sia interni sia consulenti esterni, per organizzare classi virtuali o corsi individuali su soft skill non solo per i CIO, ma per tutti i livelli manageriali. «Ideati ed erogati per acculturare i clienti su tematiche utili per il loro lavoro quotidiano, che sono poi le tematiche su cui poi noi ci muoviamo per la nostra proposizione» conclude il presidente Eurosystem.